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Giornalismo, ad aprile e maggio tre festival dedicati all’informazione

di    -    Pubblicato il 8/04/2013                 
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Tra aprile e l’inizio di maggio l’Italia parla d’informazione. E lo fa a ingresso libero. Torino, Perugia, Urbino ospitano gli eventi dedicati al mondo del giornalismo, con protagonisti internazionali che tratteranno i temi più caldi, dall’attualità alla crisi, alle nuove frontiere della professione.

Dal 10 al 14 aprile il giornalismo entra di peso nella Biennale Democrazia di Torino. Alla terza edizione, nel contesto di una manifestazione promossa dalla città, sceglie un programma volto a creare una “cultura della democrazia che si traduca in pratica democratica”, in un laboratorio pubblico permanente, con lezioni, dibattiti e incontri, ma anche rassegne cinematografiche.

Nel contorno del tema dell’“utopia”, l’evento dedica grande spazio alla riflessione sui media e il giornalismo, in un appuntamento che vede alcuni tra i più autorevoli protagonisti del mondo dell’informazione. Lucia Annunziata, direttore di Huffington Post Italia, Mario Calabresi, direttore de La Stampa, Paolo Mieli, presidente Rcs Libri terranno l’incontro sul futuro dell’informazione, ragionando sui nodi cruciali e sugli scenari futuri per tv, new media e giornali.

Dal 24 al 28 aprile, nel capoluogo umbro, torna il Festival del Giornalismo. Dove va il giornalismo? È possibile un’informazione più efficace? Quali sono le nuove frontiere? Queste le domande alle quali l’evento – organizzato per il settimo anno da Arianna Ciccone e Christopher Potter – tenteranno di rispondere.

Anche quest’anno, un programma tutto da seguire, con firme e personalità di spicco a formare un parterre in cui, per la prima volta  in Italia, ci sarà anche la blogger cubana dissidente Yoani Sanchez. Ma anche workshop pratici, tenuti dai più importanti guru dell’informazione digitale e l’attualità, al centro dell’agenda del festival: dal conflitto siriano, alla Russia di Putin, spazio anche a Wikileaks, alla piaga del femminicidio, all’Expo di Milano e al fenomeno del Movimento 5 stelle. Necessario il dibattito sulla crisi dell’editoria: come finanziare il giornalismo di qualità? Quali i modelli emergenti? La soluzione saranno i paywall?

Piatto forte di quest’anno il data journalism: grazie a dibattiti, workshop e maratone hacker, si potrà imparare a creare mappe e timeline in maniera rapida e a usare Excel per fare giornalismo. Spazio anche ai “big data”, new entry tecnologica al servizio dei reporter, utili durante le emergenze naturali, e infine analisi dell’exploit del fact-checking, quel rinnovamento nell’informazione che verifica le fonti e smaschera i politici che manipolano i numeri a proprio piacimento o gli stessi giornalisti che non fanno bene il proprio lavoro.

Alla sua prima edizione è infine il Festival del giornalismo culturale di Urbino, che arriverà nella città ducale il 3 e 4 maggio. L’evento, diretto dalla sociologa Lella Mazzoli e dal giornalista Giorgio Zanchini, s’intitola “Dalla terz@ al web” ed è curato dal Dipartimento di Scienze della Comunicazione e discipline umanistiche dell’università di Urbino Carlo Bo.

In questi due giorni, il programma prevede una serie di dibattiti e incontri su come il giornalismo culturale italiano e quello internazionale si confrontano con il mondo e di quanto ancora sia importante la presenza degli inserti culturali, ma anche il rapporto tra l’informazione mainstream e il web.

Tra i protagonisti, anche Corrado Augias, Piero Dorfles, Davide Paolini – conduttore de Il Gastronauta su Radio24Stefano Salis de il Sole24Ore, Concita De Gregorio di Repubblica. Ma anche protagonisti internazionali, come Irene Hernandez Velasco – corrispondente dall’Italia per il quotidiano El Mundo – Lee Marshall, giornalista di viaggi e cinema, che tiene anche  un blog su Internazionale.

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