URBINO – “Cosa può fare Urbino per avvicinare i cittadini all’arte? Avere me come sindaco ovviamente!” Una notizia a sorpresa quella di Vittorio Sgarbi, che ieri sera, al termine della presentazione del suo ultimo libro Il Tesoro d’Italia al Teatro Sanzio, ha commentato l’eliminazione di Urbino dalla corsa per il titolo di Capitale Europea della Cultura 2019. E non ha escluso una sua possibile partecipazione alle primarie del centrosinistra per decidere il candidato sindaco della città. La proposta è arrivata da qualche esponente dei verdi, seduto tra il pubblico, disposto a sostenerlo. “Non posso dire che mi candido o no – ha commentato Sgarbi – posso dire che valuterò se mi verrà chiesto, come già mi è stato chiesto, di partecipare alle primarie del centrosinistra. Per diventare sindaco qui bisogna per forza partecipare alle primarie, se avrò voglia può darsi anche che io diventi il primo cittadino, consiglierei alla destra in tal caso di non presentare nessuno”.
Quella di Sgarbi è un’apertura alla sinistra che non nasconde del rammarico verso un gruppo politico che lo ha deluso: “Non posso candidarmi con il centrodestra. Dopo l’esperienza con Silvio Berlusconi ho smesso di credere al bipolarismo, idea che è nata con lui e in lui si è incarnata. Ma che poi con lui è morta. Berlusconi ormai è finito, è stato un fallimento. E lo ha dimostrato perché ha creato un pirla come Angelino Alfano“.
Dalla politica nazionale a questioni di interesse squisitamente locale. Vittorio Sgarbi ha espresso il suo disappunto sulla scelta dell’Unione Europea di fermare la corsa di Urbino, che lui stesso definisce “un paradiso terrestre”, verso il titolo di Capitale della Cultura 2019: “Non penso che chi ha preso questa decisione non si sia reso conto di cosa rappresenta la città da un punto di vista artistico, penso piuttosto che il programma presentato non sia stato adeguato alle richieste. Non hanno valutato l’importanza della sua storia e della sua tradizione ma solo la proposta che è stata fatta. È anche vero che le città italiane sono tante e belle e la concorrenza è spietata. E io, in cuor mio, tifo per Matera“.
E alla domanda su che cosa avrebbe fatto per valorizzare i tesori della città natale di Raffaello, risponde: ” Esattamente quello che ho già fatto nei luoghi dove sono stato, ad esempio a Osimo, dove ho curato la mostra Da Rubens a Maratta che era riuscita a coinvolgere imprese e cittadini. Se ho fatto questa e altre cose a Osimo posso benissimo farle anche a Urbino”. Ma in fondo in fondo la ricetta per il successo Sgarbi la conosce già: “Quello che occorre a questa città è un sindaco vivace e convinto, come me”.
Arte e politica. Secondo il critico procedono di pari passo. Infatti il ruolo del politico è, per Vittorio Sgarbi, quello di valorizzare il più possibile le bellezze dei luoghi che amministra: ” In passato ho fatto delle scelte discutibili ma sempre con l’obiettivo di essere utile grazie alle mie competenze”. Per il critico d’arte ci sono però degli errori che non possono essere perdonati, come “mettere dei pannelli fotovoltaici rovinando un paesaggio bello come quello delle Marche o dell’Umbria. Chi lo fa è proprio un coglione”.
Non ho mai ” amato” Sgarbi. Sicuramente per i suoi modi ma essenzialmente per il fatto che abbia appoggiato quel………………….di Berlusconi. Ma dimostra una onestà intellettuale non indifferente e sono d’accordo sul fatto che la nostra città d’arte, la mia città (così la sento) abbia bisogno di un sindaco” un sindaco vivace e convinto” e aggiungo competente. Ma il centrosinistra gli chiederà di candidarsi? o al limite una collaborazione? Io la risposta ce l’ho