URBINO – Vittorio Sgarbi sarà il candidato dei Verdi alle primarie del centro-sinistra del 2 marzo per le elezioni amministrative nella prossima primavera. La conferma arriva dall’attuale vice-sindaco di Urbino ed esponente del partito, Lorenzo Tempesta: “Noi glielo abbiamo proposto e lui ha accettato di buon grado”.
Per l’ufficializzazione della candidatura manca poco, “serve solo che le regole messe in campo dal Pd siano coerenti con le nostre richieste”, spiega Tempesta. Il vice-sindaco aveva parlato pochi giorni fa della scelta del candidato: “Una persona esterna, di forte caratura nazionale e internazionale – aveva detto – abbiamo già deciso di chi si tratta”. Oggi è arrivata la conferma sul nome di Sgarbi, in visita proprio in questi giorni a Urbino. Tempesta ha anche spiegato che l’accordo con Sgarbi è già in “stato avanzato”.
Dal Pd proprio questa mattina è arrivata la conferma che Sgarbi non sarebbe stato supportato dagli esponenti del partito e che si tratta di una candidatura proposta dai Verdi.
In occasione della presentazione del suo ultimo libro Il Tesoro d’Italia, abbiamo chiesto ieri a Vittorio Sgarbi cosa ne pensa dell’eliminazione di Urbino alla corsa per il titolo di Capitale Europea della Cultura nel 2019. Il problema, ha risposto il critico d’arte, è stato probabilmente “il programma presentato, insufficiente rispetto a ciò che era stato richiesto dalla Commissione Europea”. Sgarbi è sicuro che “alla città serve un sindaco vivace e convinto” proprio come lui, quasi certo come candidato sindaco. ” Valuterò le proposte che mi sono state fatte – ha detto il critico – e se dovessi avere voglia potrei anche fare il sindaco, Urbino è un paradiso terrestre e ci si vive benissimo”.
La possibilità di amministrare la città di Urbino Sgarbi l’ha presa veramente sul serio, tanto che il primo punto del suo programma elettorale c’è già. E riguarda l’IperCoop in costruzione, con annesso parcheggio multipiano, davanti a porta Santa Lucia: “Se veramente diventassi sindaco per prima cosa farei subito bombardare dal mullah Omar quella colata di cemento, gli metterei la dinamite”.