URBINO – Non c’è ancora traccia di acqua colorata nei pozzi di Urbino dopo l’immissione di fluorescina, un tracciante atossico, nella cisterna della Curia da dove, un anno fa, era partita la perdita di gasolio da 1200 litri. L’ingegnere Domenico Bucci, project manager di Petroltecnica, ha assicurato che non sono giunte segnalazioni da parte dei proprietari dei 24 pozzi artesiani presenti dentro le mura del centro.
“Stiamo facendo dei controlli – ha aggiunto Bucci – ma finora non abbiamo trovato acqua con tracciante verde nei pozzi o in altre aree”.
Martedì erano stati immessi nel serbatoio della Curia tremila litri d’acqua contenenti fluorescina: lo scopo dell’esperimento è capire dove si infiltra l’acqua e con quali tempi, in modo da circoscrivere la zona di diffusione del gasolio. Oggi, il livello della cisterna è calato, come ci si aspettava, a causa della falla nel serbatoio.
I controlli andranno avanti ancora per due mesi. Nei prossimi giorni, si riunirà un tavolo tecnico che stabilirà le attività future del progetto di bonifica. Il Comune di Urbino ha prorogato il 31 gennaio il divieto, in vigore ormai da un anno, di utilizzo dell’acqua dei pozzi artesiani per uso umano, animale e irriguo.