URBINO – Per strada pochi cartelli, alle reception degli hotel neanche l’ombra di un volantino. E l’amministrazione non si preoccupa di distribuirli. Il turista tipo che viene a Urbino non sa di essere a Urbino. Ci capita per caso, o nel migliore dei casi la sceglie pensando sia semplicemente un buon posto dove passare le vacanze. Ma l’Urbino patrimonio della cultura, quella delle mostre di Raffaello o degli “Uomini Illustri”, non sa proprio cosa sia. Sembra una barzelletta, ma a sentire gli albergatori la realtà cittadina è questa. Se già Urbino era poco sponsorizzata fuori dalle Marche, ora sappiamo che non è nemmeno brava ad autopromuoversi. Così all’hotel La Meridiana di via Urbinate arrivano pacchi di brochure da Recanati, San Leo e dalle Grotte di Frasassi, “ma niente che abbia a che vedere con Urbino”, spiega il titolare Gianluigi Campagna. E i clienti arrivati da Londra all’hotel Raffaello, nel centro storico, hanno saputo della mostra Lo studiolo del Duca dalla BBC. Pubblicità sprecata, se poi all’arrivo a Urbino non c’era nessuno che sapesse guidarli.
Così, mentre la stampa si accalca a palazzo Ducale per fare foto ai preziosi dipinti appena tornati dal Louvre di Parigi, i clienti degli hotel trascorrono le vacanze felicemente ignari dell’evento. “Non ci mandano le locandine nemmeno per la festa del Duca – fa sapere Enzo Cecconi dell’albergo San Giovanni – scarico io il programma da internet e lo attacco ai vetri”. Il titolare racconta di aver fatto più volte richieste di dépliant al Comune, ma senza ricevere risposta. “Qualche cliente che viene appositamente per le mostre ogni tanto c’è, ma ci si aspettava qualcosa in più”, continua Cecconi. E se Giulio Lonzi dell’hotel Raffaello i volantini se li va a prendere direttamente all’assessorato, alla segreteria dell’hotel Bonconte si rimedia facendo le fotocopie della mappa della città. Sprovvisto di materiale anche l’hotel dei Duchi, dove è più facile trovare locandine di eventi musicali lasciate dai privati direttamente interessati. “Gli ultimi turisti non sapevano della Muta, ma lo stesso era accaduto tre anni fa con la mostra di Raffaello”.
In effetti il turista disorientato è un modello ormai consolidato. “È un problema storico di Urbino – spiega Gianluigi Campagna della Meridiana – ringraziamo per le mostre, ma che farne se non sono sponsorizzate?”.
Questa settimana, per esempio, ci sono ben quattro esposizioni da visitare in città. Alla Muta di Raffaello e allo Studiolo del Duca a palazzo Ducale si sono aggiunte domenica l’esposizione della Cleopatra di Artemisia Gentileschi nella sala del Castellare e la Resurrezione di Prospero Fontana all’oratorio di San Giuseppe. Ma il turista tipo che viene a Urbino forse non sa di queste mostre. Forse sarà “il classico cliente dal Lazio”, com’è d’abitudine per l’hotel Raffaello, o di quelli che si fermano “due giorni e non di più”, come all’hotel Piero della Francesca, o ancora uno tra i tanti che “arrivano la mattina e vanno via la sera”, come al San Giovanni.
Nonostante la scarsa promozione e la carenza di materiale informativo le previsioni per il weekend di Pasqua sono buone. L’hotel Raffaello occuperà tutti e 25 i suoi posti letto, La Meridiana ha già 50 camere prenotate. All’hotel Piero della Francesca sono rimaste libere solo le singole, mentre l’hotel Italia calcola in tutto 76 presenze. Ma come spiegano gli stessi proprietari, l’affluenza durante le festività – seppure in calo negli ultimi anni – non sorprende. “La Pasqua è una garanzia – spiega Giulio Lonzi – il problema semmai riguarda il resto dell’anno”.