Un progetto di un network italiano di giornalismo investigativo ha prodotto un lavoro collettivo sulla mafia in Africa. Ottenuta grazie alla cooperazione con reporter di altri paesi e nella capacità di trovare nuovi modi per finanziarsi

Parlare di controinformazione e di giornalismo investigativo significa riflettere su un passato importante del giornalismo italiano ma anche sul suo futuro. Due forme di comunicazione che in tempi non troppo lontani “sono state il termometro che con efficacia ‘ha misurato la febbre’ del nostro Paese”… [continua a leggere]

86 giornalisti in 38 nazioni del mondo hanno partecipato a una delle più grandi inchieste che il giornalismo investigativo abbia mai conosciuto. In italia solo un reporter dell’Espresso ha partecipato a questo sforzo collettivo. E dice: “Ci vuole tempo per fare inchiesta. E in Italia c’è troppo non-giornalismo politico”