Incontro tra studenti e cittadini di Urbino: “Non servono ordinanze ma più spazi di aggregazione”

L'incontro tra studenti e residenti al collegio Internazionale
di MATTEO DE RINALDIS

URBINO – Prove di dialogo tra gli studenti di Urbino e i residenti nella riunione del 4 maggio nell’aula studio del collegio Internazionale di piazza San Filippo. Presenti quasi un centinaio di persone tra universitari, cittadini, commercianti e forze politiche dell’opposizione. L’incontro, promosso dall’Assemblea per il diritto alla città, voleva essere un primo confronto dopo le polemiche delle ultime settimane riguardo alla vita notturna dei giovani e alle parole del sindaco, pronto a un giro di vite con nuove ordinanze.

L’incontro si è svolto in un clima sereno e propositivo, tuttavia era presente il rappresentante degli abitanti del centro storico Michele Felici e pochi altri cittadini.

La risposta degli universitari alle ipotesi del sindaco Maurizio Gambini di chiudere i locali per arginare i danni soprattutto causati nei giovedì sera urbinati arriva proprio di giovedì sera, in un luogo simbolico come l’ex collegio della Maria. “Questa aula studio era in passato uno dei luoghi di incontro della città” ricorda un cittadino. Ed è proprio questo l’obiettivo dell’assemblea per il diritto alla città: avere più spazi accessibili per tutti. “Non servono solo agli studenti, ma a tutta la città. Non ci siamo costituiti per combattere contro la chiusura dei locali all’1.30 – ha dichiarato un esponente dell’assemblea – vogliamo creare un dialogo e formare una rete che possa opporsi a questo stato di minaccia e repressione che c’è”.

Gli studenti hanno poi detto la loro su dove si dovrà tenere l’assemblea del prossimo 8 maggio con il sindaco Gambini: “Saremo in piazza, non nella sala Raffaello”.

Punti di contatto

Tutti condannano gli atti vandalici: “Sono singole azioni di persone che molto spesso non sono nemmeno studenti ma provengono da paesi vicini – è l’opinione unanime – il controllo non si fa limitando gli orari”. L’aria cordiale in cui si è svolto l’incontro emerge quando uno degli studenti ha un lapsus: “Giusto punire il sindaco… Scusate, il singolo”. E giù risate.

Giudicata pressoché inutile l’ordinanza anti-alcol. “Ha soltanto eliminato le bottiglie di vetro rotte dalla strada. Il problema è rimasto e si è spostato in altre zone” sostiene una cittadina. Come sottolineano tutti, il problema ora non è la piazza ma il caos che si è creato in aree frequentate dalla movida urbinate come via Barocci, via Veterani e via Budassi.

Una macchina della polizia in piazza della Repubblica

Un altro tema caldo e su cui tutti arrivano alle stesse conclusioni è l’inadeguatezza delle misure preventive. “È inutile mettere camionette delle forze dell’ordine in piazza. È una scelta presa non per intervenire ma solo per far vedere che ci sono”.

Il parere delle opposizioni

Tra studenti e cittadini c’era anche Piero Sestili, esponente del Partito democratico in Consiglio comunale. “Abbiamo presentato un’ordine del giorno sulle dichiarazioni del Sindaco. Dispiace che Gambini scavi un solco tra lui e gli studenti. Le distanze andrebbero limate”. Anche Sestili si schiera contro la discussa ordinanza: “È un atto di una banalità assoluta. C’è un problema? Si fa un’ordinanza”. Uno studente commenta: “Ci sono i topi? Portiamo i gatti”. Sestili coglie la battuta e rilancia: “Non sarebbe una brutta idea, potremmo risolvere le condizioni di alcune zone…” riferendosi al problema dei roditori in centro, una problematica che è stata affrontata anche dal Ducato.

“Anni fa la situazione era peggiore – continua Sestili – c’erano più studenti e meno locali ma la qualità della vita era migliore. Studenti e residenti vivevano fianco a fianco. Ora gli abitanti del centro preferiscono affittare la propria casa in centro e spostarsi in periferia”. E lancia una proposta: “Proponete al Senato accademico delle attività non didattiche di educazione civica. Il centro è un patrimonio dell’Unesco, ma soprattutto un patrimonio di tutti. Non dobbiamo creare zone di ghettizzazione. La città è più vostra che nostra”.

Una proposta diversa era stata avanzata anche dal gruppo del MoVimento 5 stelle: “Chiedemmo di installare le macchine per i vuoti a rendere – ha detto Pierluigi Ferraro, esponente locale M5S – la maggioranza non volle entrare nel merito della questione”. Una proposta che, come ricorda Sestili, era stata votata pure dal gruppo del Partito democratico. “Non puoi costringere la gente ad andare a casa, ciò che non puoi fare in piazza lo fai altrove. Il problema c’è, cercate di isolare nella vostra comunità quegli elementi che creano disagi”.

A rappresentare una trentina di famiglie del centro storico, Michele Felici, che ripropone il problema dei vincoli da rispettare nelle zone residenziali: “Le leggi esistono, dobbiamo rispettarle per vivere tutti più serenamente”.

Il volantino dell’incontro

Nel dibattito è intervenuta anche Elisa Lello, ricercatrice universitaria e residente a Urbino da più di 20 anni: “Studenti e residenti devono riconoscere le rispettive esigenze. Purtroppo mancano luoghi di aggregazione in città: l’anfiteatro del collegio Tridente era un ottimo spazio, anche il fallimento del progetto della Data è un peccato visto che le premesse erano positive. Dare più spazi agli studenti sarebbe un modo per responsabilizzarli, ma anche per rendere più viva la città.”

Una proposta comune al sindaco

Tutti uniti dunque con l’obiettivo di compilare un documento con proposte da avanzare all’amministrazione. Secondo i componenti dell’assemblea studentesca non servono “soluzioni rapide come l’ordinanza ma ragionamenti a lungo termine. Se parliamo agli amministratori come studenti forse non abbiamo molto peso. Se tutta la città chiede di cambiare abbiamo più margini di discussione”.

Poi, in vista della riunione del prossimo 8 maggio: “Abbiamo letto che il Sindaco non scenderà in piazza ma terrà l’incontro nella sala Raffaello del Collegio Raffaello. Non accettiamo questa cosa, noi saremo in piazza. Sia per il significato che ha la piazza, sia per una questione di spazi. La sala è troppo piccola per contenerci tutti”.

Studenti e residenti avrebbero ancora voglia di parlare. Ma a mezzanotte e un quarto l’aula studio chiude. Il dialogo resta comunque aperto, il prossimo appuntamento lunedì in piazza. O al collegio, visto che il nodo non è ancora stato sciolto e Gambini ha convocato l’assemblea nella Sala Raffaello.