di MATTEO MARIA MUNNO e MARIA CONCETTA DE SIMONE
URBINO – “Papa Francesco cambia occhiali e scopre che Dio non esiste”. E ancora: “Treno arriva in orario: macchinista denunciato per apologia del fascismo”. Politica, cronaca e anche un po’ di Urbino, con commenti su Vittorio Sgarbi e ‘notizie’ sull’albero di Piazza della Repubblica: “Perché copiare l’albero di Porto Sant’Elpidio?”, città natale di Sergio Marinelli e Vittorio Lattanzi, membri marchigiani della redazione satirica, che ieri hanno tenuto banco per tutta la serata alla Data di Urbino, per un evento organizzato dall’associazione studentesca Agorà.
Un appuntamento sul palco delle antiche stalle del Duca in pieno stile Lercio.it, progetto che ha portato sui social network una “parodia della stampa 2.0” e che è diventato sinonimo di satira di qualità. Ma tra notizie, sondaggi e annunci ‘lerci’ – “Speleologo cerca donna nana” – c’è stato spazio anche per una riflessione sul tema del momento: qual è l’antidoto contro la pandemia di fake news?
“Abbiamo messo la pulce nell’orecchio – spiega Marinelli – sono nati siti come ‘Ah ma non è Lercio’, oppure ci sono persone che quando leggono notizie ambigue dice ‘ma sarà Lercio’. Noi abbiamo giovato alla situazione: siamo la satira pura, quella buona, fatta bene”.
Una satira responsabile, che si guarda intorno e ha le idee chiare sul dibattito che si è aperto sulla proposta di legge anti-fake news: “Sicuramente serve una legge: non solo per le fake news, ma anche per l’hate speech – continua Lattanzi – su Facebook sono elementi insostenibili. Se ci fosse una legge sarei felice, basta che si chiami legge Lercio”.
Una ‘manovra’ che ha un punto cardine: il mondo della scuola. Parola di Lercio, legislatori per una sera: “Si deve intervenire nella scuole e nella formazione dei ragazzi. Mio padre, che è uno di quelli che potrebbe condividere fake news e scrivere “vergogna!” praticamente userà internet per i prossimi 15 o 20 anni. I giovani invece – prosegue Marinelli – determineranno il futuro del paese, ed è lì che si deve intervenire. L’unico grande ingrediente per la legge Lercio sono le scuole”.
“In poche parole basta informarsi – ribadisce Marinelli – leggere i giornali, anche online visto che i cartacei quasi non esistono più. Sapere che una notizia può essere falsa perché contiene delle cose assurde. Lercio è questo: se al di là del titolo si legge il pezzo per intero, si vede che la notizia è falsa”.