Agostinelli (M5s): “Riaprire la Guinza e risorse ai borghi. A Urbino stanno uccidendo il centro storico”

di STEFANO GALEOTTI

URBINO – Infrastutture è la parola d’ordine dei 5 stelle per Urbino e, in generale, per tutto l’entroterra marchigiano. Per Donatella Agostinelli, deputata uscente del Movimento e candidata al collegio uninominale di Pesaro-Urbino-Senigallia per il Senato, questo è solo uno dei motivi della fuga verso la costa: “Mancano servizi sanitari, sempre più in mano ai privati. Dobbiamo dare motivazioni per restare, dando fondi ai piccoli borghi”. Sul caso Cecconi si dice senza parole: “Ma stare nei 5 stelle non è semplice”.

Cosa c’è al centro del vostro programma guardando al nostro territorio?
La Fano-Grosseto e la riapertura della galleria della Guinza. Vogliamo anche rivedere circonvallazione e carreggiate, per far sì che questa progetto sia effettivamente utile e non spreco di soldi pubblici come è oggi. Rimandiamo al mittente il progetto di Matteo Ricci che da Presidente della provincia voleva farne una strada a quattro corsie.

La ferrovia invece?
Da sempre diciamo che non deve essere trasformata in una pista ciclabile ma che si deve utilizzare come ferrovia storica. Non possiamo perdere una tratta che avrebbe anche una valenza turistica.

Come si contrasta lo spopolamento dell’entroterra?
In queste zone si stanno togliendo i servizi sanitari essenziali a chi non può permettersi cure private. Noi vogliamo mantenere i presidi sul territorio e rimettere al centro il pubblico, che può essere garanzia di cure per tutti. Il privato può essere relegato a quelle aree dove il pubblico non arriva.

La fuga verso la costa è anche per cercare lavoro: come riportare occupazione nell’entroterra?
Far rivivere i piccoli borghi italiani. Ecco perché vogliamo aumentare le risorse per ridare vita a questi luoghi. Dobbiamo dare delle motivazioni alle persone per rimanere sui territori e non andare verso la costa. Urbino, per esempio, è una città stupenda che però non viene valorizzata bene per colpa dell’amministrazione: i centri commerciali come Santa Lucia portano le persone fuori dal centro, che al momento è fermo e non si sviluppa più.

Parliamo di Macerata: vi hanno accusati di essere rimasti in silenzio.
I rigurgiti d’odio non vanno sottovalutati ma neanche cavalcati politicamente. Noi abbiamo rispettato quel dramma: i nostri rappresentanti sono andati alla manifestazione, ma senza bandiere e senza fare proclami. Non si può però ignorare che i cittadini non si sentano sicuri: per questo chiediamo nuove risorse per avere una presenza costante della pubblica sicurezza sul territorio.

Se andrà a Roma sarà l’ultima volta, come previsto dal vostro regolamento. 
Ad oggi le regole sono queste. Anche se poi chi esce continua a rimanere nel movimento per aiutare gli esponenti, quindi l’esperienza politica non va persa. Non so se un domani ci saranno ripensamenti.

Come ha preso la notizia di Cecconi?
Mi ha fatto male, non me l’aspettavo. Stare nei 5 stelle è difficile, richiede una rettitudine morale che non ammette deroghe. Abbiamo stretto un patto con gli elettori: per noi anche un bonifico di pochi spiccioli non andato a buon fine significa che non c’è più fiducia”.