di ANDREA PERINI e ADRIANO DI BLASI
URBINO – Nell’aula magna della Carlo Bo, il rettore dell’università Vilberto Stocchi ha accompagnato l’inaugurazione dell’anno accademico numero 510 con una serie di promesse. Tra queste, una nuova sede per Scienze Motorie e la valorizzazione delle biblioteche umanistiche e dei laboratori. In un’aula magna che poco prima aveva omaggiato le vittime degli attentati di Parigi, Stocchi ha illustrato il principale traguardo raggiunto nel suo primo anno di rettorato (l’aumento delle immatricolazioni) e i piani per il 2016.
“La nuova sede di Scienze motorie verrà realizzata anche grazie alla concessione di un’area dell’Arcidiocesi. Inoltre, riorganizzeremo tutte le biblioteche dell’area umanistica nell’ex convento di san Girolamo. In questo modo diventeranno disponibili anche per tutta la città” ha spiegato Stocchi. Oltre alla messa a norma dei collegi universitari, operazione da 10 milioni, il rettore si è soffermato sulla riqualificazione energetica e sull’esigenza prestare particolare attenzione all’area scientifica: “È necessaria un’idonea sistemazione dei laboratori di ricerca che attualmente si trovano in varie parti della città”. Sempre nel 2016 la Regione approverà la nuova riforma degli Ersu: “Ci stiamo attivando per portare richieste specifiche per valorizzare le diverse realtà”.
Tutti interventi possibili grazie alla riduzione del debito che l’Università aveva con Banca Marche. “A marzo siamo riusciti a ridurre a 6 milioni il debito con Banca Marche, un passaggio fondamentale per queste azioni ”. Ma gli investimenti non si fermano alle strutture: “Trentaquattro ricercatori diventeranno professori associati – ha detto Stocchi – e, di questi, cinque saranno esterni all’Ateneo”. Un incremento che, sommato a sette nuovi ricercatori di tipo B, dieci di tipo A e cinque passaggi da professore associato a ordinario, porta a 56 le nuove posizioni aperte dall’Università.
Ma il rettore ha anche sottolineato il momento di difficoltà per le università italiane: “Tra il 2009 e il 2014 al sistema sono stati tagliati 900 milioni di euro”. Una situazione che rende impari il confronto con le altre realtà europee: “Harvard con 21.000 studenti dispone di un budget di 3,9 miliardi di euro (pari al 56% di tutto il fondo di Finanziamento Ordinario nazionale), mentre il bilancio del nostro Ateneo con 15.000 studenti ammonta a soli 70 milioni. Ora spetta al Governo riflettere sulla necessità di nuovi finanziamenti”.
Stocchi ha concluso il suo intervento ribadendo il valore della cultura in un momento storico così complesso, che a suo dire “favorisce il dialogo tra i popoli. Dobbiamo trasformarci in sentinelle che vegliano e risvegliano la responsabilità umana contrastando anche atteggiamenti di rassegnazione intellettuale”.
Dopo il rettore sono intervenuti il presidente del consiglio degli studenti Angelo Antonio Duraccio e la rappresentante del personale tecnico amministrativo Carmela Nicoletti. Il primo ha ripreso alcuni concetti espressi da Stocchi sottolineando il valore sociale della cultura: “L’Università non deve essere spettatrice inoperosa di un mondo che cambia”. Mentre la seconda ha sottolineato l’importanza di una stretta collaborazione tra tutte le componenti dell’Ateneo: “La parola d’ordine deve sempre essere qualità”.
A inaugurare l’anno accademico anche la Lectio Magistralis, “Scienza, tra credibilità e credulità”, del direttore esecutivo dell’agenzia europea dei medicinali Guido Rasi. Il prossimo appuntamento di rilievo, fissato sul calendario della Carlo Bo, è la consegna del sigillo d’ateneo, il più importante riconoscimento assegnato dall’Università di Urbino, ad Albano Carrisi il prossimo 9 dicembre.