URBINO, 9 MAR. – L’omicida reo confesso del giovane Ismaele Lulli, l’albanese Igli Meta, consegnerà alla madre della vittima una lettera nella quale chiede perdono per il delitto. Meta tra poche ore verrà sentito al tribunale di Urbino durante l’incidente probatorio che dovrà accertare la responsabilità di Marjo Mema, l’altro indagato per l’uccisione del giovane di Sant’Angelo in Vado.
“L’ha scritta durante la seconda notte in carcere”, spiega a Il Ducato il suo avvocato Salvatore Asole. “Finora – continua – è stata custodita dalla Procura per evitare di influenzare il corso delle indagini”. Nel caso la madre di Ismaele non fosse presente all’udienza, Meta consegnerà la sua richiesta di perdono al legale di parte civile.
La lettera potrebbe non essere l’unica novità del giorno: entrambi gli indagati potrebbero decidere di rilasciare dichiarazioni spontanee, avvalendosi della facoltà di non rispondere alle domande del pubblico ministero Irene Lilliu, che punta a dimostrare la premeditazione dell’uccisione di Ismaele e la presenza sul luogo del delitto anche dell’altro ragazzo indagato, Marjo Mema.
La vicenda. Meta, che ha confessato l’omicidio, il 19 luglio scorso ha ucciso con un coltello, quasi decapitandolo, il diciassettenne di Sant’Angelo in Vado Ismaele Lulli, dopo averlo sottoposto a un “interrogatorio” legato con lo scotch a una croce davanti alla chiesa di Santa Maria Extra Muros. Lulli avrebbe avuto la colpa, agli occhi di Meta, di aver avuto un flirt con la sua fidanzata di allora, la macedone Ambera Saliji (finora mai indagata).