di LORENZO PASTUGLIA
FERMIGNANO – “È strano essere sotto i riflettori dopo l’esperienza che ho avuto, il problema è che mi scordo sempre di essere stata in televisione”. La popolarità non è di casa per Giulia Brandi, fermignanese di 31 anni che ha partecipato alla sesta edizione del programma culinario più cult in Italia: Masterchef. Una dei personaggi che ha convinto tutti per la sua simpatia e bravura ai fornelli, riuscendo ad arrivare fino all’ottava puntata del talent show che si è chiuso settimana scorsa con la vittoria di Valerio Braschi di Santarcangelo di Romagna.
Dopo l’uscita, Giulia è tornata a gestire il suo negozio di articoli per la casa alle porte del centro di Fermignano, il ‘Tres Julie’. Un vero e proprio racconto a 360°: dalle cucine del Palio delle Rane all’esperienza di Masterchef e ritorno, fino al progetto di aprire un ristorante tutto suo a Fermignano.
Giulia, come nasce la passione per la cucina?
Quando ero piccola. I miei nonni mi portavano nell’orto di famiglia e a vedere gli animali. Loro mi hanno insegnato le basi della cucina: come coltivare le cose, come fare il vino, come pulire gli animali. Ho imparato anche perché spesso dovevo preparare la cena quando i miei non c’erano: mio fratello era sempre in giro e non aveva voglia di cucinare. Poi da sempre mi piace mangiare quello che preparo dato che sono una buongustaia.
Come è nata l’idea di partecipare a Masterchef?
Faccio una premessa: prima non seguivo Masterchef, preferivo altri programmi di cucina. Tutto nasce perché la mia amica Elena insisteva da tempo per iscrivermi. Dopo aver detto vari no, alla fine mi sono arresa e ho deciso di partecipare. Mi sono iscritta e in seguito mi hanno chiamato per i provini.
La tua amica ti ha consigliato bene allora, ma che effetto fa essere famosa?
Strano, sinceramente. Non sono una ragazza che ama stare troppo sotto i riflettori e non pensavo di farmi conoscere così tanto. Il fatto è che mi scordo sempre di essere stata in televisione.
Tornando a Masterchef, qual è stato l’episodio più divertente e quale quello più triste?
Durante la prima esterna ho combinato un qualcosa di epico. Eravamo a Matera ed ero in squadra con gente nuova che non conoscevo. Dopo aver vinto la prima prova abbiamo fatto casino, sopratutto io e Valerio (il vincitore, ndr). Dietro alle nostre postazioni c’erano delle bottiglie di vino chiuse per condire il sugo e le abbiamo aperte senza chiedere il permesso. Quelli della produzione si sono imbestialiti perché eravamo in ritardo per prendere l’aereo: “Non ubriacatevi che dobbiamo andare!”. Il momento più triste è quando a Napoli, durante un’esterna, ero capo-brigata e abbiamo perso. Dopo quella prova è uscito Roberto, un ragazzo talentuoso con cui avevo legato tantissimo e che non meritava di uscire così presto.
Con chi della compagnia hai legato di più?
Andavo d’accordo più o meno con tutti, eccetto con le persone eliminate nella prima puntata, e con Mariangela, dato il suo carattere un po’ difficile. Tra i miei preferiti: Valerio, Michele Pirozzi, Roberto, Valerio, Alain, ma anche Antonella, Loredana e Cristina. Ci sentiamo frequentemente, abbiamo anche un gruppo WhatsApp.
Passando ai giudici, chi hai apprezzato di più e chi meno tra Cracco, Cannavacciuolo, Bastianich e Barbieri?
Non ho mai nascosto la mia passione per Bastianich: un uomo bellissimo, di cultura e obiettivo nei suoi giudizi. Inoltre, apprezzo moltissimo i piatti di Bruno Barbieri, un vero e proprio mago della cucina. Quello dei quattro con cui ho avuto meno relazione è stato invece Cracco: una persona fredda e non facile da conquistare che mi ha ripetutamente stuzzicato più di una volta durante la diretta. Dietro le quinte, però, è una persona molto buona.
Parlando proprio di Cracco, è di pochi giorni fa la notizia della sua decisione di lasciare la guida del programma. Secondo te è giusto dare un cambiamento al quartetto di giudici?
Credo ci stia che Cracco si fermi perché è stato giudice sin dalla prima edizione e così ci sarà una ventata di novità. Spero rimangano quattro giudici e vorrei arrivasse una donna: un parere femminile sarebbe senza dubbio utile.
E ora è il momento di pensare al futuro.
Ora come ora voglio gestire il mio negozio di articoli per la casa. Nel frattempo mi sono arrivate un sacco di proposte per fare video-ricette o blog che magari prenderò in considerazione per un po’ di tempo. In un futuro più lontano mi piacerebbe aprire un ristorante qui a Fermignano e farmi conoscere di più.
Se riuscirai ad aprirlo, a quante stelle Michelin vorrai ambire?
(Ride). A nessuna. Punto ad aprire un ristorante che faccia le cose che piacciano a me: vorrei un locale che sia prêt-à-porter, e non alta cucina. Voglio ritrovare quel senso del mangiare che si è perso un po’ nei ristoranti negli ultimi anni. Non farò una cucina di tipo molecolare: i miei piatti non saranno scenografici perché facendo così snaturerei me stessa.
A proposito di piatti: quanto della tua terra è presente nelle tue creazioni culinarie?
Tanto. L’alto Metauro è stato spesso accomunato alla Romagna ma la gente non si rende conto che nel piatto c’è cibo completamente diverso.
Qual’è il tuo piatto preferito da mangiare e quale quello da cucinare?
Adoro preparare il piccione al forno, che tutti mi riconoscono. L’ho riproposto tante volte anche al Palio delle Rane, dove sono capo-brigata della mia contrada. Il mio piatto preferito è un qualsiasi primo con le verdure. Quando arriva aprile/maggio e si raccolgono le fave, gli asparagi o i dafani sono sempre felicissima.
Dal buono al cattivo: il piatto che non mangeresti mai?
Le ostriche ai ricci di mare e le rane. Mangerei più volentieri una cavalletta piuttosto che queste due cose.
L’ingrediente che non metteresti mai in un piatto?
Il dado vegetale. Di solito preparo il brodo sempre a mano perché il sapore del glutammato monosodico mi distrugge dentro. Piuttosto, preferisco un buon panino col prosciutto.
Quando sei entrata a Masterchef ti lamentavi perché gli uomini ti vedevano come troppo seria e non ti volevano, ora che hai più notorietà il numero dei corteggiatori è aumentato?
Ogni giorno un sacco di gente mi scrive: chi per richiedermi interviste, chi per farmi i complimenti, chi per corteggiarmi. Ma al momento non mi interessa nessuno: sono concentrata sui numerosi impegni che ho ogni giorno e non ho neanche il tempo materiale per pensare all’amore.