Di GIACOMO TIROZZI
URBINO – Il processo di internazionalizzazione delle università secondo il ministro degli Esteri Angelino Alfano deve mantenere l’identità storica di un ateneo in un mondo globale senza confini. All’incontro tenutosi nell’aula magna dell’Università il titolare della Farnesina ha ricordato il valore dell’accoglienza nei confronti dei migranti e che la forza dell’università deve essere la capacità di attrarre talenti per far conoscere la bellezza e la cultura italiana nel mondo. La conferenza è stata aperta dal rettore, Vilberto Stocchi, che ha elogiato il processo di internazionalizzazione intrapreso dall’università. L’Ateneo ha presentato anche il nuovo dottorato in Global studies. Tra le autorità presente anche il sindaco di Urbino, Maurizio Gambini.
La protesta – Alfano a Urbino, la polizia allontana studenti prima della conferenza
Alfano: “Laureati italiani tra i migliori”
Il ministro ha ribadito la solidarietà dimostrata dal governo italiano nell’accogliere i migranti. Il titolare della Farnesina ha sottolineato il ruolo dell’università nel mondo globale: “Viviamo in un periodo in cui c’è una rivoluzione in corso. Quindi l’interrogativo che le università si devono porre è come mantenere l’identità storica di un ateneo in un mondo globale senza confini”. Secondo il ministro il periodo che stiamo vivendo può essere paragonato a quello della rivoluzione industriale quando i contadini si trasferirono in città per lavorare nelle fabbriche. Alfano ha rimarcato il ruolo dell’università nella creazione dell’identità culturale del territorio. “Senza questa identità non c’è nessun tipo di dialogo”.
Il ministro ha poi criticato i parametri attraverso cui sono stabilite le classifiche dell’università. “C’è una contraddizione di fondo – ha sostenuto – il successo dei laureati italiani su scala globale è alto a fronte di un sistema formativo che è in basso nei ranking”. Alfano ha lanciato uno sguardo ai giovani italiani all’estero: “Vorrei che andare a vivere in un paese straniero fosse un desiderio e un’ opportunità e mai un obbligo”.
Infine una nota è stata rivolta anche al processo di europeizzazione: “Sono siciliano, italiano ed europeo e le tre cose non sono in contraddizione” ha concluso il ministro.
La conferenza
Nel suo intervento, Stocchi ha ricordato che il processo di internazionalizzazione è già iniziato con il programma Erasmus. L’università ha 186 accordi con altri atenei stranieri che consentono ogni anno di far partire 300 studenti. Inoltre Urbino ha siglato altri accordi con le università americane di Berkeley e Harvard, con quella di Hanoi in Vietnam e anche in Camerun, dove ha aperto un corso di laurea in Farmacia. Infine il rettore ha ribadito come l’università sia orgogliosa degli scavi archeologici a Cirene. Secondo Stocchi l’ateneo potrebbe accogliere le richieste degli studenti libici che vogliono studiare in Italia.
Il professore di economia Antonello Zanfei, invece, si è concentrato sul nuovo dottorato in Global studies che ha come tema centrale l’analisi degli aspetti sociopolitici e istituzionali dei processi di globalizzazione. Il dottorato è internazionale perché ha dei corsi di lingua inglese, un terzo dei docenti sono stranieri e i percorsi formativi richiedono un periodo di ricerca anche all’estero. “L’idea dell’università è di aprire il dottorato a tutto il mondo, le selezioni saranno entro la prima metà di luglio in linea con gli altri atenei esteri ed europei”.
Durante la conferenza c’è stato anche il tempo di ricordare il professore Alessandro Pandolfi, scomparso prematuramente un mese fa. Il docente sarebbe dovuto essere uno degli insegnanti del dottorato.