Alfano a Urbino, la polizia allontana studenti pronti a protestare, prima della conferenza

Di GIACOMO TIROZZI

URBINO – Erano nell’aula magna del rettorato pronti a leggere un volantino di protesta contro il ministro degli Esteri Angelino Alfano e il rettore Vilberto Stocchi per esprimere il loro dissenso rispetto alle scelte e alle politiche intraprese da entrambi in materia di formazione, ricerca, politica estera e cooperazione internazionale. Ma la polizia forse li teneva d’occhio e li aveva già individuati come “contestatori”. Alcuni membri del gruppo studentesco Sociologica  sono stati allontanati dalle forze dell’ordine alla conferenza sull’internazionalizzazione delle università, promosso dall’Ateneo di Urbino, prima dell’arrivo del ministro. Gli studenti mentre venivano spinti all’esterno dell’edificio hanno gridato: “L’università è solo per le aziende, le forze dell’ordine e la stampa”. La polizia li ha individuati e portati fuori senza che avessero commesso nessun atto di disturbo, le forze dell’ordine hanno ritenuto che i ragazzi avrebbero potuto causare dei problemi di ordine pubblico.

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L’allontanamento degli studenti

Gli studenti, già presenti in sala dalle 15.00, sono stati scortati fuori dalle autorità per un controllo. Ma dopo essere stati identificati e perquisiti non è stato più consentito loro l’accesso.  I ragazzi hanno sostato per 45 minuti al di fuori dell’aula magna con le forze dell’ordine che piantonavano l’accesso. Secondo quanto riportato da uno di loro la polizia avrebbe acconsentito nuovamente l’ingresso in sala solo se si fossero comportati in maniera civile. Tuttavia non sono stati fatti più rientrare, nemmeno quando è arrivato il rettore, Vilberto Stocchi.  Gli universitari poi sono stati spintonati dalle forze dell’ordine fuori dall’edificio di via Saffi 2, sede del rettorato, dove, sempre circondati da polizia e carabinieri, hanno atteso l’arrivo del ministro.

Il gruppo studentesco  è conosciuto anche per aver occupato La protesta era stata organizzata dagli studenti della “Libera biblioteca De Carlo”, un’aula occupata del polo Volponi utilizzata da universitari e da gruppi studenteschi, tra cui la Sociologica. Però alla manifestazione il gruppo era costituito per la maggior parte proprio dal collettivo della Sociologica.

Gli studenti erano andati all’incontro per leggere un volantino di contestazione al rettore. Il discorso è stato comunque pronunciato dall’unico da uno dei due esponenti del gruppo rimasti in aula. Da quanto hanno raccontato i ragazzi, ufficialmente, non sono stati fatti più rientrare perché l’aula magna era piena di gente e non in grado di accogliere altre persone anche se alcuni studenti allontanati dal rettorato erano già in aula quando c’erano ancora posti a sedere.

Le forze dell’ordine hanno preferito non rilasciare dichiarazioni in merito alla vicenda.

La critica degli studenti

Il rappresentante della Sociologica e della “libera biblioteca De Carlo” ha ringraziato sarcasticamente il rettore per il suo operato all’interno dell’università. In particolare ha criticato la progressiva aziendalizzazione dell’ateneo, la creazione di un master in comunicazione con il patrocinio dell’esercito e l’accordo tra Crui (conferenza dei rettori delle università italiane) e ministero della Difesa per degli sconti fino al 30% sulle tasse universitarie per agenti della guardia di finanza e i loro famigliari. Questo secondo il gruppo studentesco favorirebbe la “militarizzazione dell’università”. Lo studente ha poi contestato il conferimento del sigillo d’ateneo ad Al Bano Carrisi senza dimenticare delle critiche per l’operato di Alfano sul caso Shalabayeva.