URBINO – L’orizzonte è il 2020 e oltre. Viviamo in una società in continuo divenire, dove nulla è rimasto uguale rispetto a 20 anni fa; e anche il mondo dell’informazione è stato cambiato, anzi stravolto, dall’avvento del digitale. Una sfida che una scuola di giornalismo oggi non può solo accettare, ma deve affrontare di petto, con coraggio e con una visione proiettata al futuro e a un mondo del lavoro in continua evoluzione.
E’ questa la scommessa dell’Istituto per la Formazione al Giornalismo di Urbino, che ha pubblicato il bando per il nuovo biennio, che inizierà a fine 2016 (scadenza per le domande a settembre fissata al 18 ottobre) e per due anni formerà 30 praticanti in vista delle sfide dell’informazione e del giornalismo.
La scuola dura due anni con frequenza obbligatoria e stage nelle più importanti redazioni italiane ed è sostitutivo del praticantato giornalistico, garantendo quindi alla fine del biennio di fare l’esame per l’iscrizione all’elenco dei giornalisti professionisti. La scuola è giunta al suo 14° biennio e ha formato dal 1990 quasi 400 giornalisti professionisti che oggi coprono posizioni di responsabilità in tutti i gruppi editoriali italiani e in tutti i media: radio, tv, carta stampata, online e agenzie.
Per i nuovi trenta praticanti ci sono molte cose in serbo: intanto – ma non è la cosa più importante – una nuova sede, in pieno centro storico di Urbino, per vivere al meglio la vita cittadina e studentesca.
Da quest’anno c’è poi la possibilità per chi ne avesse bisogno di fare richiesta per un prestito d’onore (tutti i particolari sono nel bando).
Ma soprattutto una nuova didattica, sia nella fase propedeutica che in quella dei laboratori.
Da sempre all’avanguardia nel digitale, l’Ifg vuole portare a compimento con questo biennio la rivoluzione che in molte testate straniere e italiane è già realtà: creare una redazione integrata e non divisa per media, in grado di gestire una notizia e declinarla nel modo migliore per ogni testata della scuola:
- Il Ducato (sia nella versione web che in quella cartacea, distribuita in migliaia di copie gratuitamente), vero punto di riferimento per i cittadini e gli studenti di Urbino;
- Ducato Notizie, la nostra agenzia di stampa, da cui media locali e nazionali attingono per ciò che riguarda Urbino e il Montefeltro;
- RadioDucato, il nostro giornale radio, che va realmente in onda su emittenti locali, oltreché essere pubblicato sul sito della scuola;
- DucatoTv, il nostro magazine, anch’esso trasmesso su emittenti locali come il gr e pubblicato sul sito della scuola e su YouTube;
- e ovviamente sui social network del Ducato, Facebook e Twitter in primis; perché oggi l’informazione disaggregata passa da questi canali, che al giorno d’oggi sono anche un importante bacino lavorativo
Il focus sulla cultura digitale è al centro di tutto, con la consapevolezza che un giornalista di oggi non può che essere nativo digitale, e non solo da un punto di vista anagrafico. Per muoversi nella contemporaneità, per capirla e per raccontarla, è imprescindibile sapere come l’avvento del digitale (dei social, del citizen journalism, degli open data) ha cambiato il mondo del giornalismo, che per decine di anni (dall’avvento della tv) era potuto rimanere uguale a se stesso.
Tutto questo però – a differenza da quello che dice qualcuno – non ha ridotto lo spazio del giornalismo. Anzi: la fame d’informazione nella società è cresciuto, i cittadini vogliono sapere di più e in maniera più rapida, globalizzata; solo che si informano in maniera diversa, destrutturata, a volte incompleta.
C’è bisogno quindi di più giornalismo, nel senso più alto del termine. E più giornalisti che abbiano voglia però di abbattere i muri tra l’informazione dall’alto e quella dal basso; più giornalisti consapevoli e impegnati a essere nel mondo oggi, in grado di comprendere e gestire un flusso d’informazioni sempre più ricco e più complesso.
Giornalisti in grado raccontare il mondo usando le ‘tecniche’ specifiche dei diversi media, vecchi e nuovi: carta stampata, agenzia, radio, tv, online. E dar vita a prodotti, inchieste e reportage pensate per il digitale, sfruttandone appieno le potenzialità. Nascono così prodotti di ampio respiro come i progetti di fine corso degli studenti e l’inchiesta ‘Riprendiamoli’, realizzata in collaborazione con le testate del Gruppo L’Espresso.
Grande attenzione sarà data anche ai nuovi sbocchi nel mercato lavorativo, in particolare per quanto riguarda i free lance e i service giornalistici.
Questa è la sfida del nuovo biennio dell’Ifg. Che sarà ‘condita’ anche da corsi e seminari di alcune importanti firme del giornalismo italiano. Alcuni esempi su tutti: lo scorso biennio sono venuti a Urbino Ezio Mauro, ex direttore di Repubblica, Sarah Varetto, direttrice di SkyTg24, e Marcello Sorgi, editorialista de La Stampa.
Questa è la sfida del nuovo biennio dell’Ifg. Diceva Silvano Rizza, fondatore dell’Ifg e direttore delle testate per 14 anni: “Per creare 30 giornalisti come quelli che ci sono nelle redazioni oggi, non servono le scuole”. Noi vogliamo creare 30 giornalisti migliori, i giornalisti del futuro.