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Officina
99, quando la periferia fa "centro"
Forse
qualcuno, in quella calda mattinata del 1991, credeva di divertirsi
un po’. Magari prendendosi gioco della polizia. Forse qualcun’altro
pensava di trovare un posto per riunirsi per qualche giorno, al
limite qualche settimana, in attesa di una nuova esperienza con
i compagni di avventura. Ma la realtà ha - forse - superato le aspettative
di molti protagonisti di quella mattina di oltre dieci anni fa.
E ancora oggi quello stabile, in via Emanuele Gianturco 101, è la
sede di “Officina 99”, il più famoso (e longevo) centro sociale
napoletano.
Un
quartiere degradato e squallido, nella zona industriale (o post-industriale,
o ex-industriale) a est della città. Dove capannoni abbandonati
e ciminiere fumanti si alternano in un’area che rappresenta, anche
metaforicamente, i dubbi e le scommesse sul futuro di Napoli. Con,
al centro, il simbolo più amato dalla sinistra antagonista partenopea.
I fondatori di Officina, ex demoproletari, dissidenti del Pci e
reduci dalle organizzazioni di estrema sinistra degli anni ’70,
si riunirono, all’inizio degli anni ’90, nel movimento universitario
della “Pantera”, rendendosi protagonisti delle occupazioni nelle
facoltà. Sgomberati dalla “sala d’armi” di via Mezzocannone, i pionieri
del Csoa (centro sociale occupato autogestito) cominciarono a cercarsi
uno spazio alternativo, puntando proprio sulla periferia, degradata
e (spesso) dimenticata.
Da
qui, l’occupazione dell’ex istituto scolastico “Stefano Falco”,
in via Gianturco 99. Ma lo stabile era pericolante e inagibile,
e la polizia poteva sgombrare gli occupanti in qualsiasi momento.
Questi ultimi decisero quindi l’azione a sorpresa, trasferendosi
rapidamente nell’edificio al numero 101 della stessa strada - un’ex
officina - e fondando il centro sociale “Officina 99”, con il numero
civico dello “Stefano Falco” a simboleggiare la continuità con la
vecchia occupazione.
Quel
giorno ebbe origine una storia che ha prodotto tante iniziative
sociali, culturali e politiche, ponendosi come punto di riferimento
per molti napoletani (e non solo). Da via Gianturco sono nate esperienze
come quelle dei “99 Posse” - gruppo di Luca Persico detto “O’ Zulù”
- diventati celebri in tutta Italia grazie alla colonna sonora del
film “Sud” di Gabriele Salvatores.
(maggio 2002)
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