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Frutta, verdura e biscotti invece delle sigarette
L'associazione Chico Mendez in aiuto dei nomadi
 

I nomadi assistiti dalla Chico Mendez ricevono il cibo a casa
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Arriva all’ipermercato con una vecchia Prinz azzurra e tutti si chiedono come farà a farci stare tutte le cassette che la Last Minute Market le ha preparato. Lei, Annamaria Tura, un’insegnante in pensione che ora dedica le sue giornate al volontariato, non sembra preoccuparsi della capienza del bagagliaio e riempie la macchina fino all’orlo.

Una volta la settimana, il lunedì mattina, viene a Villanova per conto dell’associazione “Chico Mendez”, nata a Bologna per volontà di Vito Totere, un medico attento alle esigenze degli extracomunitari e dei nomadi. «Il nostro volontariato – spiega la professoressa – ha finalità ecologiche e sociali; andiamo nei campi nomadi a controllare come vivono e a dare una mano alle famiglie che ne hanno bisogno». Partecipando al progetto della Last Minute Market, l’associazione riesce ad aiutare una famiglia Rom che vive in uno dei monolocali del quartiere Pilastro assegnati dal Comune di Bologna a gruppi di extracomunitari. Forse ancora per poco: è già da tempo che viene minacciato lo sgombero.

Dall’ipermercato Annamaria porta direttamente il cibo alla famiglia che ha ‘adottato’. Ad aspettarla all’ingresso di quella che una volta era una scuola elementare c’è Biliana, lunghi capelli neri e un’ampia gonna da Rom che non riesce a nascondere il suo settimo mese di gravidanza. Fra poco i bambini da quattro diventeranno cinque: le esigenze e le difficoltà aumenteranno ancora. Per questo l’aiuto che arriva dalla Last Minute Market è ormai indispensabile e Biliana non lo nasconde. Il suo sorriso pieno di riconoscenza parla da solo.

Arriva al cancello con un carrello della spesa e insieme ad Annamaria comincia a riempirlo: tanta frutta e verdura e poi biscotti per bambini, fagioli e piselli in scatola, tonno, formaggio e tanto altro ancora. «Per una settimana - dice Biliana sorridendo - basta appena: devo dar da mangiare a mio marito, gravemente malato al cuore, e ai miei bambini di uno, tre, cinque e otto anni». E poi c’è lei che presto ne avrà un altro. Spinge il carrello nel monolocale, dove l’aspetta Ramiz, il marito, che non finisce più di ringraziare Annamaria, la loro protettrice che li aiuta in tutto, dalla spesa ai medicinali, dalla scuola per i bambini alle procedure burocratiche. «In questo centro non c’è alcun tipo di assistenza – spiega la professoressa – e io cerco di fare quello che posso, perché la fame è fame per tutti. Non do soldi, quelli finiscono nelle sigarette, ma un carrello pieno di cibo so per certo che fine farà». E Ramiz, in segno di riconoscenza, ci offre un caffè, anche quello appena arrivato con la spesa della Last Minute Market.

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Inchiesta multimediale realizzata da Daniela Corneo. Ultimo aggiornamento aprile 2004