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Qui otto Piccoli Principi hanno trovato casa
In un casolare alle porte di Bologna vive una famiglia numerosa
 

Il risparmio sulla spesa ha permesso di comprare i giochi
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Un campo da pallacanestro, biciclette nuove, una stanza dell’Ikea per la ragazza più grande. Nella casa famiglia “Il Piccolo Principe” i soldi risparmiati nella spesa sono finiti lì, per la gioia degli otto bambini (dai quattro ai diciott’anni) che la signora Angela ha avuto in affido temporaneo dai servizi sociali di Bologna.

Una scelta di vita che si è arricchita ancor più di significato dopo la morte del figlio Furio che insieme a lei aveva fondato il Piccolo Principe per aiutare minori rimasti orfani, vittime di violenze o che violenti sono diventati vivendo accanto a genitori con problemi di alcol e tossicodipendenza. Otto bambini, qualche operatore, tanti volontari e amici che tutti i giorni vanno ad aiutare Angela. Alla tavola del grande casolare ristrutturato, a pochi passi dalla città, sono sedute ogni giorno tra le quindici e le venti persone.

«Prima andavo a fare la spesa grossa ogni due settimane – spiega Angela – ma adesso non ci vado quasi più, tranne che per comprare olio, carta igienica, carta da forno e cose simili». Tutti prodotti che la Last Minute Market per adesso non riesce a recuperare. A ritirare il cibo all’iper il mercoledì, il giovedì e il sabato ci va il signor Paolo, che al Piccolo Principe fa piccoli lavori di manutenzione e sbriga le commissioni per Angela. Mentre carica il furgoncino, Paolo assicura che ai ragazzi, soprattutto adesso che si viene a ‘fare la spesa’ dalla Last Minute Market, non manca proprio nulla. «Ma non si butta via niente – ci tiene a precisare – soprattutto perché per andare a comprare frutta e verdura al giorno d’oggi bisogna fare un mutuo».

Il discorso della frutta e della verdura sta molto a cuore anche ad Angela: non doverle più comprare ha alleggerito in modo incredibile le spese che incidono sul bilancio familiare. «Una volta al mese – dice mamma Angela, come la chiamano i ‘suoi’ bambini – andiamo al Banco Alimentare a Imola, ma lì non ci danno i prodotti freschi, quelli che costano di più». L’unico neo dei freschi che arrivano dalla Last Minute Market è che devono essere consumati in breve tempo e conservati in modo corretto. «Assolutamente nessun problema – assicura Angela - perché da quando andiamo al Centronova abbiamo comprato un congelatore più grande e quello che non consumiamo subito lo congeliamo».

Discorso diverso per gli yogurt: il produttore ne certifica la scadenza effettiva un mese dopo quella commerciale riportata sull’etichetta. «All’inizio i nostri ragazzi non volevano mangiarli – racconta Angela ridendo – ma quando abbiamo spiegato loro come funzionava, non hanno più guardato le etichette». Anzi, i prodotti della Last Minute Market sono attesi con ansia dai ragazzi del Piccolo Principe che quando arriva il furgoncino corrono a vedere cosa è arrivato da mangiare.

Anche la signora Angela è un esempio di come il dono genera dono. Quando i prodotti che arrivano dal Centronova sono troppi per la sua casa famiglia, lei per principio non butta niente, ma dispensa quello che riesce a chi ne ha bisogno: alla parrocchia degli Angeli Custodi, a una signora che aiuta i barboni, a una famiglia con cinque figli che fa fatica ad arrivare a fine mese e ogni tanto a una coppia che presto aprirà una casa famiglia come la sua. L’esempio non mancherà di certo.

Le associazioni  
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La Fattoria
S. Giuseppe
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Inchiesta multimediale realizzata da Daniela Corneo. Ultimo aggiornamento aprile 2004