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Il passaparola solidale di Padre Nazareno
In 400 bussano il sabato alla parrocchia S. Giuseppe
 

Il sabato la parrochia diventa una catena di montaggio
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Due anni fa erano quarantanove, adesso sono più di quattrocento. In fila il sabato mattina alle otto per un litro di latte, due panini, due mele, una scatola di tonno e un succo di frutta.

Padre Nazareno ricorda ancora il giorno preciso in cui ha cominciato a distribuire sacchetti di cibo ai poveri: «Era il 22 febbraio del 2002, ma la fila non raggiungeva certo queste dimensioni». E mentre parla, un serpentone di quattrocento persone si accalca davanti alla porta della parrocchia di S.Giuseppe, nel centro di Bologna. Alcuni sono maghrebini, ma la maggior parte viene dai paesi dell’Est. «Magari nel loro paese erano professori, medici o professionisti – spiega il parroco – ma lo stipendio non bastava per mantenere la famiglia: a cinquant’anni devono venire qui e trovarsi un lavoro». E allora anche mangiare diventa un problema. Un piccolo aiuto una volta la settimana può essere importante e questo Padre Nazareno l’ha capito in poco tempo.

Il passaparola tra connazionali ha fatto il resto: la fila ha cominciato ad allungarsi, sabato dopo sabato. Non ci sono limiti di numero. Chi arriva ha il suo sacchetto di cibo e più gente c’è, più sul retro della parrocchia il lavoro si intensifica. Un gruppo di volontari della parrocchia arriva alle 7,30 del mattino e comincia a preparare le razioni, come in una piccola catena di montaggio. Stesse cose per tutti e razione doppia per chi viene a ritirare per sé e per il coniuge. «L’unica condizione che ho messo per ritirare il cibo – spiega Padre Nazareno – è quella di fare un tesserino numerato: in questo modo posso verificare il numero e mi accerto che non vengano due volte lo stesso giorno».

Nella dispensa della parrocchia ci sono quintali e quintali di prodotti da distribuire: una parte si esaurisce il sabato, un’altra il lunedì mattina, quando a godere della carità di Padre Nazareno sono circa trenta famiglie italiane in difficoltà economiche. «Da quando ho aderito al progetto della Last Minute Market – spiega il parroco – non ho più dovuto fare la spesa per le famiglie che vengono il lunedì, compro solo prodotti come olio, zucchero, sale». E per la distribuzione del sabato la Last Minute Market ha permesso di dare molto di più ogni volta «anche se – precisa Padre Nazareno – quello che ci arriva dal Centronova non è mai prevedibile e non possiamo programmare sulle grandi quantità». Ma a integrare i prodotti della Last Minute Market ci pensa il Banco Alimentare (vedi come funziona) i cui prodotti, per la distribuzione del sabato mattina, sono l’ideale. Lo scatolame va benissimo per gli extracomunitari, mentre la frutta, la verdura e i freschi che arrivano dall’Ipercoop sono perfetti per le famiglie: il parroco sa che li possono cucinare e conservare. «E per quello che rimane, al piano di sopra abbiamo due freezer e un frigorifero capiente», spiega padre Nazareno mentre continua a riempire i sacchetti che ormai non ci stanno più lì dietro il portone della parrocchia.

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Inchiesta multimediale realizzata da Daniela Corneo. Ultimo aggiornamento aprile 2004