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Questo lo butto, questo lo tengo
Perchè scartare?
 
L’1,5 per cento del fatturato annuo di un ipermercato va al macero. Ossia circa 146 tonnellate di cibo. La Last Minute Market, in un anno di sperimentazione all’Ipercoop di Villanova di Castenaso, ha dimostrato che di quei prodotti scartati si può recuperare fino al 95 per cento. Ma perché tanto cibo viene buttato via? Le cause del surplus sono diverse e generalmente trovano origine in eventi di carattere straordinario e aleatorio.

Vediamo le principali di cui si può ritrovare qualche esempio nelle foto.

Confezionamento: il prodotto ha difetti evidenti nella confezione, come una grammatura sbagliata o un errore nella stampa dell’etichetta, oppure la confezione esterna si è ammaccata cadendo dagli scaffali;

Attività promozionale: il prodotto è stato concepito come elemento di una campagna promozionale che si è conclusa o non è stata del tutto realizzata;

Campionatura: il prodotto è stato concepito come campione gratuito di cui è vietata la vendita;

Stagionalità: il prodotto è consumato solo in un particolare periodo dell’anno, finito il quale il prodotto ancora commestibile non viene più commercializzato: ad esempio il panettone;

Standard fisici: il prodotto non rispetta alcuni standard qualitativi aziendali: ad esempio salumi che hanno piccole variazioni nelle percentuali di sali e aromi;

Cambio d’immagine: il packaging del prodotto è considerato superato dall’azienda produttrice;

Cessazione dell’attività: l’impresa non si occupa più dell’area di affari cui il prodotto appartiene;

Data di scadenza ravvicinata: il prodotto presenta una data di scadenza troppo ravvicinata rispetto alle esigenze del cliente;

Test di nuovi prodotti: per valutare la fattibilità tecnica della differenziazione di un prodotto si realizzano dei campioni non destinati alla vendita: ad esempio tortellini con la pasta di altri colori o yogurt di gusti nuovi;

Lancio di un nuovo prodotto: si producono, allo scopo di essere presenti su numerosi punti di distribuzione, quantitativi di prodotto anche superiore alla domanda, con la conseguenza che non tutto il prodotto viene venduto. Inoltre con il lancio del nuovo prodotto quello vecchio non viene più venduto;

Evento meteorologico imprevisto: se l’estate è stata meno calda del previsto, si verificano delle eccedenze per esempio di bevande dissetanti;

Errori nella programmazione della produzione: rispetto ai livelli di scorta considerati ottimali l’impresa ha per esempio prodotto una quantità di piselli in scatola superiore al fabbisogno;

Prodotti destinati ai mercati esteri: prodotti con caratteristiche tecniche e di confezionamento adatte al mercato estero che non vengono più ritirati dal cliente e rimangono in magazzino.

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Inchiesta multimediale realizzata da Daniela Corneo. Ultimo aggiornamento aprile 2004