URBINO – Quando perdi il lavoro e non sai come arrivare a fine mese, pagare le bollette, l’asilo e la mensa per i tuoi figli, che tu sia italiano o straniero non fa alcuna differenza. La scure della crisi economica non guarda in faccia nessuno. Anche i lavori più umili, quelli che generalmente venivano scartati dall’italiano medio occupando soprattutto i migranti, oggi offrono minori possibilità.
Abdul, 46 anni originario del Marocco, fa parte dei 1.783 stranieri residenti a Urbino, una cifra non di poca considerazione su una popolazione complessiva di 10.000 abitanti. È arrivato in Italia 23 anni fa, si è sposato e ha avuto tre figli. Da subito ha iniziato a lavorare nella provincia di Pesaro, prima nel settore metalmeccanico e poi come operaio in un mobilificio. Oggi vive a Urbino 2, un quartiere lontano dal centro, isolato e senza servizi.
Da novembre 2011, Abdul non lavora più, è in mobilità e ancora per pochi mesi riceverà un assegno di 690 euro. Troppo pochi considerando che la moglie, arrivata in Italia con una laurea in giurisprudenza, è disoccupata e sta facendo di tutto per ottenere almeno il diploma di terza media.
“L’Italia è un Paese fortunato – dice Abdul – perché ha gli immigrati più giovani che ancora hanno da dare e da lavorare, ma il lavoro non c’è”. E così la condizione di migrante sembra non avere mai una fine, molti tornano nei Paesi di origine o si trasferiscono nel Nord Europa. “Ma io con tre figli dove vado? Sono nati in Italia, studiano qui e hanno amici italiani. Non posso costringerli a cambiare la loro vita”.
La storia di Abdul è la storia di molti altri migranti che hanno creduto di trovare in Italia la loro America. Perdere il lavoro per loro significa veder sfumare per sempre la possibilità di costruire una nuova vita. Per questo, in attesa di tornare a tempo pieno nella sua azienda, Abdul si dà da fare pitturando scuole e pulendo strade. Il costo della crisi per tutti gli stranieri arrivati nel nostro Paese ha un prezzo alto: si paga tornando ad essere un clandestino senza lavoro, un invisibile.
Questo e un caso tra i centinaia di casi che si trovano nella provincia di Pesaro .
un paese come l’Italia che ha tutti strumenti per essere uno dei primi paese nell’Europa e peccato di vederlo torna molto indietro a colpa delle persone menefreghisti che hanno fatto soldi sulle spalle di italiani e immigrati.