Vietato mettere in pericolo le fonti. Ieri l’Associated Press, l’agenzia di stampa internazionale con sede negli Usa, ha aggiornato le linee guida sull’uso dei social network e del crowdsourcing per i giornalisti. La novità sta nelle regole per il trattamento delle persone che forniscono notizie mentre sono in situazioni di pericolo, come dopo un omicidio di massa, una calamità naturale o una guerra.
I consigli sono a cura del Social media editor Eric Carvin e dello Standards Editor Tom Kent, e vanno dalle più semplici regole di educazione ai suggerimenti per la sicurezza delle fonti:
- Agire come un osservatore: se qualcuno sta condividendo delle notizie mentre si trova in una situazione pericolosa, inizialmente è meglio monitorare i posts senza chiedere di più. Si può pensare di contattarlo quando sarà più al sicuro;
- Cercare foto o video: bisogna evitare di chiedere alle fonti in pericolo di creare materiale per Ap. Piuttosto, il reporter deve chiedere il permesso di utilizzare quello che la persona già riesce a produrre;
- Entrare in contatto: mai stressare le fonti. Se ci si rivolge a qualcuno, bisogna ricordagli di agire in situazione di sicurezza e non spingerlo a mettersi in pericolo. Se possibile, è sempre meglio parlare per telefono che sui social network;
- Invece di chiedere, offrire: il giornalista non dovrebbe twittare “Avete delle foto per Ap?”, ma piuttosto “Sono un reporter dell’Ap. Se vuoi parlare con me di quello che stai vivendo, contattami in privato”;
- Adattare il proprio istinto al digitale: “Se questi consigli ti sembrano poco concreti, c’è una buona ragione: la maggior parte di queste decisioni devi prenderle caso per caso” concludono Eric e Tom. “Molti di voi hanno molta esperienza. Il trucco sta nell’adattare questi istinti al mondo digitale”. Sui social network, infatti, c’è poco spazio per scrivere e non si può modulare il tono della voce.
Tra gli altri aggiornamenti delle linee guida, l’Ap spiega ai suoi giornalisti come possono utilizzare siti personali e blog per condividere il loro lavoro. Consiglia inoltre di evitare la diffusione di voci non confermate attraverso tweet e post, e offre suggerimenti su come gestire gli scoop che appaiono sui profili di personaggi pubblici.