I lettori propongono i temi da approfondire, la redazione indaga, con l’obiettivo della prima pagina dei giornali nazionali. Questa è la ricetta di Investigate, un sito lanciato da due giornalisti irlandesi per far interagire pubblico e mondo dell’informazione

L’Associated Press ha aggiornato le linee guida sull’uso dei social network da parte dei suoi giornalisti. Il social media editor Eric Carvin e lo standards editor Tom Kent spiegano ai colleghi come evitare di mettere in pericolo le fonti che si trovano in situazioni di guerra o di calamità naturale. “Hai già molta esperienza, adatta il tuo istinto al digitale”

Emin Milli ha lanciato da Berlino una web tv per opporsi al regime del presidente Aliyev. Il progetto prende il nome dalla parola azera che vuol dire piazza perché sarà interamente realizzato grazie alla partecipazione dei cittadini

Il giornalismo crowdsourcing offre ai reporter nuovi strumenti per verificare e raccogliere le notizie. Tra nuovi software e app, molti dei quali legati ai social network e ai telefoni, il futuro dei media prende sempre nuove forme

Giornalismo investigativo, approfondito, di qualità sui temi evitati dai media nazionali. A soli 99 centesimi. Il risultato è garantito da Matter, start-up californiana che vuole fare a meno di editori importanti e pubblicità. L’intervista a Roberto Pasteris, coordinatore editoriale del progetto youcapital

All’estero è una realtà consolidata e ora comincia ad arrivare anche in Italia:è l’animatore di comunità, nuova figura delle redazioni online. Si fa cronaca da strada dove la strada è la rete e i rapporti si costruiscono con il web 2.0.

Ushahidi, una piattaforma per il giornalismo collaborativo nelle emergenze. Ad Haiti le segnalazioni che partono per sms, email e Twitter vengono organizzate su questa piattaforma utilizzata per il coordinamento degli aiuti umanitari. Vengono mappati i centri di distribuzione del cibo, gli ospedali da campo, e le persone intrappolate. C’è chi si è salvato tredici giorni dopo il sisma