Visualizzare e geolocalizzare le attività della criminalità organizzata in Italia e mettere in evidenza il lavoro di chi la contrasta. Questo è l’obiettivo di Mafiamaps, l’app per smartphone e tablet ideata da Wikimafia, il portale online sulle organizzazioni criminali
Kiev, Afghanistan, Libia: mete che attirano giornalisti d’inchiesta, ma che spesso non sono alla portata del budget di redazioni e freelance. Il quotidiano milanese ha così deciso di finanziare reportage con le donazioni dei lettori. Che con tutta probabilità, ma non per forza, finiranno su IlGiornale.it
Giornalismo investigativo, approfondito, di qualità sui temi evitati dai media nazionali. A soli 99 centesimi. Il risultato è garantito da Matter, start-up californiana che vuole fare a meno di editori importanti e pubblicità. L’intervista a Roberto Pasteris, coordinatore editoriale del progetto youcapital
Sfoglia il quindicinale della scuola di giornalismo di Urbino Ducato10-12_xinternet Sullo stesso argomento:Tavolo studenti-sindaco: Gambini, “la Data sarà uno spazio per gli studenti urbinati”Giorno della Memoria: le iniziative a Urbino e nel MontefeltroStudenti, fino al 7 aprile per le domande di collaborazione con l’ateneoUrbino che… [continua a leggere]
Il giornalismo “social” finanziato dal lettore, sull’esempio del sito americano Spot.us e di Propublica. Un’opportunità per i giovani giornalisti free-lance. “L’obiettivo è uno slow journalism libero dalla logica dello scoop e dall’urgenza della cronaca” secondo gli ideatori del nuovo portale ‘pubblicobene.it’
E’ arrivato nel nostro Paese il sito americano di crowfunding. Ma non è una semplice copia dell’originale: un manager, un ingegnere e una social media consultant l’hanno personalizzato e arricchito
Finanzia quel che vuoi e leggi quel che chiedi
Spot.us: due anni d’inchieste pagate dai lettori
Arrivano in Italia i primi sistemi di crowdfunding: i lettori finanziano le inchieste che vorrebbero leggere.
La piattaforma statunitense raccoglie dal 2008 i fondi per portare a termine le inchieste proposte dai giornalisti. A pagare sono i cittadini che vogliono leggere quei reportage
La crisi dell’editoria stimola la nascita di nuove piattaforme e siti d’informazione. A lanciarle sono gli stessi giovani freelance, che così reinventano il proprio ruolo
