I contenuti generati dagli utenti possono essere una risorsa fondamentale per le testate online, ma comportano un lavoro in più: leggerli e decidere se approvarli. Per questo diversi siti hanno deciso di affidare la conversazione in rete ai soli social network

Nel 2010 il dipartimento di Giustizia e l’Fbi hanno indafato, controllando i tabulati telefonici e le mail del reporter di Fox news James Rosen: aveva rivelato una notizia su alcuni test nucleari della Corea del Nord che erano riservati. Per il governo, ha agito da “co-cospiratore” dell’uomo che ha fatto trapelare le informazioni. L’indignazione dei giornalisti statunitensi: “Un attacco alle libertà di parola e stampa”. E’ il secondo caso in pochi giorni

Dai poliziotti a cui non piace rispettare i limiti di velocità (e uccidono 19 persone) alla guerra civile in Siria, da l’inquinamento degli oleodotti in Michigan ai conti segreti dell’ex premier cinese Wen Jiabao: sono questi alcuni degli argomenti trattati dai servizi, dalle inchieste e… [continua a leggere]

Vittoria del quotidiano newyorkese nell’edizione 2013 del prestigioso riconoscimento giornalistico: investigativo, approfondimento, questioni internazionali e feature. Al giornale di Fort Lauderdale la categoria più importante per un’inchiesta sugli eccessi di velocità dei poliziotti fuori servizio.

La pratica di controllare le notizie è da sempre diffusa in America e lentamente sta arrivando anche in Italia. L’ultima iniziativa, creata dall’ex vicepresidente Usa, è una piattaforma che monitora le notizie “false” diffuse su temi ambientali. Da noi, stiamo un po’ più indietro. Ma è un meccanismo che Fazio e Gramellini hanno sbandierato anche in tv