Antenna di Piansevero, il sindaco Gambini ai cittadini: “Se Vodafone e Tim sono d’accordo la sposteremo”

L'antenna sull'ex hotel Montefeltro
di RICCARDO MARCHETTI

URBINO – Se Vodafone e Tim daranno l’ok, l’antenna di telefonia in allestimento sull’ex hotel Montefeltro a Piansevero sarà spostata. Lo ha detto il sindaco Maurizio Gambini martedì sera durante l’assemblea dei cittadini del quartiere, preoccupati che le radiazioni emesse dall’antenna possano essere pericolose. “Non creiamo allarmismi – ha detto Gambini – di certo l’antenna non farà bene, ma il suo impatto ambientale rispetta i parametri di legge quindi non c’è motivo di credere che faccia male.  Proveremo a farla mettere da un’altra parte,  se serve a tranquillizzare la gente. Ma non dipende da noi, gli operatori hanno ricevuto l’ok dall’Arpam e non gli si può impedire di costruire l’antenna”.

L’antenna in questione sostituirà quelle poste sul vicino hotel Piero della Francesca, che saranno dismesse non appena sarà pronto l’impianto. Ma i cittadini del quartiere sono preoccupati perché la nuova installazione sarà più potente di quelle in funzione adesso, emettendo quindi un campo elettromagnetico più forte. Infatti la simulazione effettuata dalle compagnie telefoniche sull’inquinamento della nuova antenna (fatta immaginando che l’impianto lavori sempre alla massima potenza) ha fatto registrare valori superiori a quelli attuali. Va detto che, col limite per l’inquinamento elettromagnetico fissato in Italia a 6 volt al metro (già di per sé  più basso di quelli richiesti a livello europeo) tali valori sono mediamente compresi tra 1 e 2 (al momento sono quasi tutti sotto l’1, alcuni addirittura sotto lo 0,3). Fa eccezione una sola zona, dove la simulazione indica un valore di 3,4 (ora è 3,2).

Per questo motivo, Vodafone e Tim hanno ricevuto l’ok per la costruzione dell’impianto dall’Arpam (Agenzia regionale protezione ambientale delle Marche), l’organo che valuta se l’esposizione della popolazione al campo elettromagnetico dell’impianto è a norma oppure no. E poco può fare a riguardo il Comune, che, come hanno ricordato Gambini e l’assessore all’urbanistica Roberto Cioppi può intervenire solo in difesa del paesaggio architettonico.

Un altro aspetto che non convince i cittadini è quello relativo all’altezza dell’antenna. Nel primo parere del espresso dal Comune lo scorso aprile erano state poste due condizioni alla sua costruzione: l’altezza appunto (non più di 9 metri) e il colore (lo stesso del palazzo). Nel secondo, rilasciato un paio di mesi dopo, il riferimento all’altezza è sparito e alla fine l’antenna sarà di 12 metri. “Essendo più in alto, così l’impatto sulla popolazione sarà inferiore” ha spiegato Gambini. Una risposta che però non ha convinto i residenti, presenti in gran numero alla riunione.