Urbino e l’entroterra ‘dimenticati’ dai partiti: solo Morani in pole per un seggio, Foschi in corsa a Fano

I candidati delle quattro principali forze politiche in corsa all'uninominale per la Camera.
di STEFANO GALEOTTI

URBINO – Ci sono i candidati, non c’è Urbino. Scorrendo i nomi nelle liste presentate dai partiti per le elezioni del 4 marzo, un dato emerge con chiarezza: sarà molto difficile per la città avere un suo rappresentante in Parlamento. Rischia di ripetersi lo scenario del 2013, quando alle Camere non fu eletto nessun urbinate. Ma è tutto l’entroterra che rischia di non poter contare su qualcuno a Roma per portare avanti le richieste di un territorio in difficoltà.

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In passato il lavoro di deputati e senatori locali aveva permesso di valorizzare il patrimonio artistico, oggi è la prospettiva di un isolamento che preoccupa. La possibilità di trovare un lavoro rimane legata alle poche aziende storiche, la riforma sanitaria ha tolto risorse all’area Marche Nord, i paesi dell’entroterra sono tagliati fuori dalle principali arterie di comunicazione. Il risultato è una fuga verso la costa in cerca di opportunità, come dimostrano anche gli ultimi dati demografici di Urbino, che ha perso 1.000 abitanti in sette anni.

L’isolamento è anche politico

Le Marche manderanno a Roma 16 deputati e 8 senatori, eletti con sei sfide dirette alla Camera e tre al Senato; il resto dei seggi sarà assegnato con il proporzionale. Sulla scheda elettorale gli urbinati troveranno 119 nomi (qui l’elenco completo) ma pochissimi vengono dall’entroterra. C’è la deputata del Partito democratico Alessia Morani, ma i dem hanno messo in prima fila due esponenti nazionali. Forza Italia esprime l’unico candidato di Urbino che ha delle possibilità di conquistare un seggio a Roma, Elisabetta Foschi, mentre i 5 Stelle non hanno trovato personalità di spicco nel collegio della provincia e ha puntato su chi era già in Parlamento.

Lucia Annibali

L’urbinate più sicura di andare a Roma non lo farà per rappresentare la sua città: Lucia Annibali, l’avvocatessa di Urbino aggredita con l’acido nel 2013, è in corsa con il Partito democratico nel collegio uninominale di Parma, oltre che in quattro liste plurinominali in Veneto e Piemonte. Di certo in campagna elettorale non si occuperà della linea ferroviaria Fano-Urbino, eterna incompiuta dell’entroterra, o della Fano-Grosseto, la superstrada che dovrebbe collegare finalmente l’appennino marchigiano con la Toscana.

I nomi pesanti del Partito democratico

Nelle liste del Pd c’è l’unica rappresentante del territorio che sarà quasi certamente a Roma: Alessia Morani, deputata uscente di Macerata Feltria, è la prima in lista al proporzionale per la Camera nel collegio Marche Nord (che comprende le provincie di Pesaro Urbino e di Ancona). L’altro nome forte della provincia, la pesarese Camilla Fabbri, inizialmente candidata per il Senato all’uninominale di Urbino, ha dovuto accettare lo spostamento nel collegio di Fano (stavolta alla Camera) per far posto al leader dei Verdi Angelo Bonelli.

Alla Camera i democratici schierano un pezzo grosso del governo uscente, il ministro dell’Interno Marco Minniti. Non ci sono urbinati in grado di vincere la sfida elettorale, ma per gli esponenti locali del partito non sarà un problema: “Oggi Urbino deve misurarsi con il territorio e i rappresentanti che abbiamo sono più che sufficienti” dice il segretario urbinate Lorenzo Santi. “Siamo contenti del loro operato e speriamo continuino a portare avanti i nostri temi: sviluppare il lavoro nell’entroterra e sfruttare al massimo le opportunità dell’università”.

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La Foschi in corsa anche a Fano

Elisabetta Foschi

Elisabetta Foschi, attuale presidente del Consiglio comunale di Urbino, è seconda nel listino proporzionale di Forza Italia alla Camera e candidata nel collegio uninominale di Fano. Nelle liste del partito tanti nomi da fuori: a fare più rumore quello dell’ormai ex direttore del Quotidiano Nazionale Andrea Cangini, capolista nel listino proporzionale del Senato (unico per tutta la regione). La sua candidatura ha portato alla dimissioni di molti dirigenti marchigiani di Forza Italia, tra cui il coordinatore regionale e senatore uscente Remigio Ceroni, che era stato depennato dalle liste. Un altro nome esterno è quello di Cinzia Bonfrisco, di Riva del Garda, in corsa per un posto in Senato nel collegio uninominale che comprende anche Urbino.

I 5 Stelle

Nelle liste dei 5 Stelle è totale l’assenza di esponenti dell’entroterra. Nessuno dei tre urbinati che si era candidato alle votazioni online è entrato in lista, ma questo non metterà la città ai margini secondo il consigliere regionale Piergiorgio Fabbri, nato a Urbino: “Ci sentiamo pienamente rappresentanti da chi è stato scelto; noi valutiamo le persone e la loro storia di attivismo negli ultimi anni, non ci sono rapporti di forza particolari” dice. Nelle Marche i 5 Stelle hanno dato molto spazio ai parlamentari uscenti: il pesarese Andrea Cecconi e la jesina Donatella Agostinelli saranno in corsa al maggioritario e anche capilista del rispettivo collegio proporzionale, il primo alla Camera e la seconda al Senato.

Un’altra urbinate

Oltre alla Foschi, l’altra concittadina che gli urbinati troveranno sulla scheda elettorale è Federica Antonelli. La sua candidatura difficilmente si tradurrà in un seggio in Parlamento: la Antonelli è al terzo posto nella lista proporzionale della Camera con la lista Insieme, coalizzata con il Partito Democratico. Qualche chance in più per la capolista di Insieme, il sindaco di Borgo Pace Romina Pierantoni. Nel listino della Camera il Pd ha inserito anche Annalisa Tannino, di Urbania, ma la quarta posizione rende quasi impossibile la sua elezione. Per il centrodestra c’è Antonio Baldelli, di Pergola, primo in lista con Fratelli d’Italia al proporzionale della Camera. Molto difficile la corsa di Diego Zanchetti, di Acqualagna, terzo in lista al Senato con la Lega.

Il commento del sindaco

Qualcuno aveva ipotizzato una sua candidatura, invece il sindaco Maurizio Gambini si è tenuto fuori dalla corsa per un seggio a Roma: “Urbino non è solo Urbino, ma è la città che raggruppa l’entroterra. Purtroppo sono anni che nessuno ha questa visione: Massimo Vannucci (morto nel 2012, ndr) è stato l’unico negli ultimi decenni a lavorare veramente per il territorio”. Il luogo di nascita, secondo Gambini, non basta come requisito: “Dopo l’ultima campagna elettorale molti rappresentanti sono spariti e il territorio è rimasto isolato dal punto di vista dei collegamenti e degli investimenti. Vedo che molti si sono ricandidati: spero che i cittadini li puniscano”.