Il programma Scientific independence of young researchers finanzia con 47 milioni di euro i migliori tra i 5250 progetti presentati, di cui 18 da studiosi della Carlo Bo. Ma le procedure di valutazione procedono a rilento. La prima fase non è ancora terminata, tra ritardi ingiustificati e modifiche del bando

Nella corazza dei crostacei c’è il chitosano, efficace per molte malattie e nel potenziamento dei farmaci. Il ricercatore precario dell’Università di Urbino, originario di Cagli, ha scoperto nuovi usi per questo polimero zuccherino. La ricerca gli è valsa il Braconnot prize dell’ European Chitin Society LEGGI Dagli Stati Uniti nuovi macchinari per Uniurb

Tra le difficoltà del precariato e la situazione difficile delle donne nei laboratori, presenteranno al pubblico le loro attività su diversi temi di attualità. Riprende da giovedì 6 giugno, per quattro settimane, il ciclo di incontri con le ricercatrici dell’Università di Urbino

Biologi, fisici, chimici, ma anche economisti e giuristi. Molti ricercatori in atenei internazionali hanno scelto di rientrare in Italia grazie ad agevolazioni ministeriali, ma a pochi mesi dalla scadenza dei contratti il loro futuro è in bilico. Nell’attesa che il Miur rifinanzi il fondo, qualcuno già prepara le valigie

URBINO – Non denaro, ma progetti e visibilità per conquistare finanziatori: Confindustria ha presentato questo pomeriggio nell’aula magna del rettorato dell’università di Urbino il progetto “E se funzionasse?”, dedicato alle nuove imprese: le ‘startup’. Ideato dal Gruppo giovani imprenditori di Confindustria Pesaro e Urbino e… [continua a leggere]