il Ducato » Risultati della ricerca » frana le conce http://ifg.uniurb.it testata online dell'Istituto per la Formazione al Giornalismo di Urbino Mon, 01 Jun 2015 01:40:19 +0000 it-IT hourly 1 http://wordpress.org/?v=4.1.5 testata online dell'Istituto per la Formazione al Giornalismo di Urbino il Ducato no testata online dell'Istituto per la Formazione al Giornalismo di Urbino il Ducato » Risultati della ricerca » frana le conce http://ifg.uniurb.it/wp-content/plugins/powerpress/rss_default.jpg http://ifg.uniurb.it Servizio idrico, procedure Ue contro Urbino e altri otto Comuni http://ifg.uniurb.it/2015/04/03/ducato-online/servizio-idrico-procedure-ue-contro-urbino-e-altri-otto-comuni/69592/ http://ifg.uniurb.it/2015/04/03/ducato-online/servizio-idrico-procedure-ue-contro-urbino-e-altri-otto-comuni/69592/#comments Fri, 03 Apr 2015 08:38:28 +0000 http://ifg.uniurb.it/?p=69592 [continua a leggere]]]> Depuratore in Via della Stazione, Località Le Conce

Depuratore in Via della Stazione, Località Le Conce

URBINO – Non bastano le perdite di una rete idrica inefficiente. Ci si mette anche l’Unione europea. La Ue ha aperto ben otto procedure di infrazione comunitarie nei confronti di altrettanti Comuni della provincia di Pesaro e Urbino: Mondolfo, Montelabbate, Orciano di Pesaro, San Costanzo, Santa Maria Nuova, Sassoferrato, Pesaro e anche Urbino.

Le pratiche attivate obbligano i Comuni e i gestori del servizio idrico a effettuare investimenti per allinearsi alle direttive europee. Spese che vengono finanziate grazie alle bollette pagate dagli utenti.

LEGGI Caro bolletta, ‘colpa’ di investimenti e potabilizzatori

La procedura che riguarda Urbino è stata aperta nel 2009 (violazione articolo 5 della Direttiva 1991/271/CE) e aggiornata, con nuove infrazioni nel 2014 (articoli 4 e 10). Questo perché non tutte le acque reflue della città, in particolare della zona nord di Urbino, venivano correttamente depurate prima di essere scaricate nel fosso Braccone e da lì nel torrente Apsa e infine nel Foglia (l’infrazione riguarda depuratori che servono più di diecimila abitanti).

FOCUS Acquedotti colabrodo: il 32% dell’acqua va persa

Nel 2006 il Comune aveva iniziato la costruzione di un nuovo depuratore proprio nel fosso del Braccone (a cui si arriva procedendo verso Gadana, svoltando per Pieve di Cagna e prendendo per Ca’ Franzone). Un lavoro che sarebbe dovuto terminare nel 2010, ma che solo adesso sta per essere ultimato (anche per via di una frana che ne ha rallentato la costruzione). Nel frattempo la costruzione del depuratore è passata in mano a Megas, e infine a Marche Multiservizi. La zona nuova di Gadana è stata separata dal resto della città e un piccolo depuratore è stato costruito per servirla.

Già nelle bollette del 2014 l’investimento fatto da Marche Multiservizi incideva sul costo dell’acqua. Per completare i lavori il gestore ha infatti dovuto spendere 1.800.000 euro, addebitati sulle tariffe, come previsto dalla regolamentazione dell’Autorità per l’energia elettrica, il gas e il sistema idrico (Aeegsi) per il finanziamento dell’opera.

Dal piano di investimenti stilato dall’Autorità di ambito territoriale ottimale (Aato) per Marche Multiservizi si conoscono le ultime spese riguardanti il depuratore del Braccone. Nel 2014 è arrivata l’ultima parte di soldi (100.000 euro) per terminare gli interventi di costruzione prima della sua messa in funzione. Altri 190.000 sono stati invece stanziati (sempre nel 2014) per la manutenzione straordinaria delle fognature collegate al depuratore del Braccone. Quest’anno è stato finanziato per oltre 142.000 euro il collegamento di Fontesecca (tratto Varea), mentre nei prossimi due anni (2016 – 2017)  arriveranno altri 350.000 euro per finanziare il collegamento fognario di Gadana.

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Maltempo, Provincia di Pesaro e Urbino stanzia 500mila euro per danni alla viabilità http://ifg.uniurb.it/2015/03/25/ducato-notizie-informazione/maltempo-provincia-di-pesaro-e-urbino-stanzia-500mila-euro-per-danni-alla-viabilita/69124/ http://ifg.uniurb.it/2015/03/25/ducato-notizie-informazione/maltempo-provincia-di-pesaro-e-urbino-stanzia-500mila-euro-per-danni-alla-viabilita/69124/#comments Wed, 25 Mar 2015 14:49:01 +0000 http://ifg.uniurb.it/?p=69124 [continua a leggere]]]> Petriano, tratto della strada provinciale 58 danneggiato dal maltempo

Petriano, tratto della strada provinciale 58 danneggiato dal maltempo

URBINO, 25 MAR – La Provincia di Pesaro-Urbino ha stanziato 500mila euro per riparare alcuni dei danni alla viabilità creati dal maltempo. Le cattive condizioni climatiche hanno causato numerose situazioni di criticità sulle strade provinciali, danneggiate da frane e smottamenti, buche causate dalla pioggia e rami e piante sulle carreggiate per le forti raffiche di vento. I comuni interessati che riceveranno i fondi sono quelli di Petriano, Tavullia, Vallefoglia, Tavoleto, Barchi, S.Ippolito e Pergola.

A Petriano i lavori riguarderanno il ponte e la strada provinciale 58 che da Gallo conduce nel comune, mentre a Tavullia gli interventi sono concentrati sulla provinciale 95 “Santa Barbara” dove una frana ha costretto a deviare la viabilità. Sempre una frana ha danneggiato la strada di collegamento dalla frazione Apsella a Sant’Angelo in Lizzola, nel comune di Vallefoglia.

Lavori in corso anche su alcuni torrenti a Isola del Piano e Montefelcino, mentre si stanno predisponendo gli atti per intervenire sulla strada provinciale 24 “Auditore” e sulla provinciale 66 “Ca’ la Lagia”.

Secondo il presidente della Provincia Daniele Tagliolini “oggi la priorità è riaprire le strade danneggiate dal maltempo. Presto metteremo a disposizione della popolazione una mappatura per monitorare lo stato dei lavori”. Soddisfatto anche il sindaco di Petriano Davide Fabbrizioli: “Si è voluto procedere in tempi stretti per dare risposte immediate ai cittadini”.

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Frana Canavaccio, avviato ripristino sulla statale 73bis. Lavori affidati a ditta Pretelli srl di Urbino http://ifg.uniurb.it/2015/03/11/ducato-online/frana-canavaccio-avviato-ripristino-sulla-statale-73bis-lavori-affidati-a-ditta-pretelli-srl-di-urbino/67874/ http://ifg.uniurb.it/2015/03/11/ducato-online/frana-canavaccio-avviato-ripristino-sulla-statale-73bis-lavori-affidati-a-ditta-pretelli-srl-di-urbino/67874/#comments Wed, 11 Mar 2015 16:10:21 +0000 http://ifg.uniurb.it/?p=67874 Il semaforo sul tratto della statale interessato dalla frana

Il semaforo sul tratto della statale interessato dalla frana

URBINO – Sono iniziati nella mattinata dell’11 marzo i lavori per il ripristino del tratto di strada statale 73 bis di Canavaccio, danneggiato dalla frana del maggio 2014. L’appalto, di circa 340mila euro, è stato assegnato all’impresa edile di Urbino Pretelli srl, che conta di concludere i lavori entro la fine di aprile. “È un tratto abbastanza ripido – ha detto al Ducato il titolare della ditta – lavoreremo con non poche difficoltà, anche a causa del traffico”. La strada infatti non sarà chiusa durante i lavori e le automobili continueranno a percorrerla a senso unico alternato. Impossibile quindi l’utilizzo di mezzi pesanti.

Sono dieci mesi che la circolazione è regolata da semafori provvisori. In via Bocca Trabaria dal km 75,230 al km 75,270 il restringimento della carreggiata causa code giornaliere e disagi agli automobilisti che cercano di raggiungere la superstrada per Fano.

L’assegnazione dell’appalto e l’inizio del lavoro di ripristino rappresentano la soluzione a una questione ampiamente dibattuta negli scorsi mesi. A luglio 2014 il Partito Democratico aveva presentato al sindaco di Urbino, Maurizio Gambini, un’interrogazione in Consiglio comunale chiedendo di stabilire una data certa per l’avvio dei lavori. Sollecitazione ripetuta lo scorso gennaio, affinché il sindaco premesse con l’Anas per sbloccare la situazione.

Il cantiere doveva partire già a febbraio, ma il ritardato arrivo dei finanziamenti concessi dalla società responsabile della viabilità nazionale ha fatto slittare l’inizio dei lavori a oggi.

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Frana di Canavaccio, arrivati i fondi: ma per i lavori bisogna ancora aspettare http://ifg.uniurb.it/2015/02/02/ducato-online/frana-di-canavaccio-arrivati-i-fondi-ma-per-i-lavori-bisogna-ancora-aspettare/64302/ http://ifg.uniurb.it/2015/02/02/ducato-online/frana-di-canavaccio-arrivati-i-fondi-ma-per-i-lavori-bisogna-ancora-aspettare/64302/#comments Mon, 02 Feb 2015 17:49:47 +0000 http://ifg.uniurb.it/?p=64302 Frana sulla statale a Canavaccio

Frana sulla statale a Canavaccio

URBINO – Per il ripristino della statale 73 bis bisognerà aspettare almeno due settimane. Se in un primo momento si era detto che i lavori sarebbero iniziati i primi di febbraio, dall’Anas regionale si scopre che i tempi saranno un po’ più lunghi. Il perché ha a che fare con un ritardo nell’arrivo dei finanziamenti, concessi dall’Anas di Roma solo pochi giorni fa. Per questo, chiariscono dalla sede di Ancona, una data per l’inizio dei lavori non era in realtà mai stata stabilita.

Il sindaco Maurizio Gambini conferma oggi quanto comunicato dall’Anas. Difficile fare previsioni sull’effettivo inizio dei lavori, ma i fondi ora ci sono e attendono solo di essere investiti.

Sul tratto colpito dalla frana, tra Canavaccio e Bivio Borzaga, la circolazione è regolata da semafori provvisori da oltre otto mesi. Lo smottamento ha costretto a un restringimento della carreggiata e sta creando disagi a tutti gli automobilisti che da Urbino cercano di raggiungere la superstrada per Fano.

La scarsa viabilità, e la mancanza di certezze sul suo ripristino, avevano portato già lo scorso luglio a un’interrogazione in consiglio comunale da parte degli esponenti del Partito Democratico. Un secondo appello è stato rivolto al sindaco lo scorso 22 gennaio.

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Inchieste, reportage e dossier: i lavori di fine corso del biennio ’12-’14 http://ifg.uniurb.it/2014/04/28/progetti/inchieste-reportage-e-dossier-i-lavori-di-fine-corso-del-biennio-12-14/61427/ http://ifg.uniurb.it/2014/04/28/progetti/inchieste-reportage-e-dossier-i-lavori-di-fine-corso-del-biennio-12-14/61427/#comments Sun, 27 Apr 2014 22:39:12 +0000 http://ifg.uniurb.it/?p=61427 29 inchieste, reportage, approfondimenti dedicati a diverse realtà su tutto il territorio nazionale. Sono il loro saluto]]>

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Sulle Marche 48 ore di gelo, neve in arrivo anche sulla costa http://ifg.uniurb.it/2013/11/25/ducato-online/pioggia-e-venti-di-bora-sulle-marche-da-domani-neve-anche-in-collina/51684/ http://ifg.uniurb.it/2013/11/25/ducato-online/pioggia-e-venti-di-bora-sulle-marche-da-domani-neve-anche-in-collina/51684/#comments Mon, 25 Nov 2013 15:30:07 +0000 http://ifg.uniurb.it/?p=51684 fiumeURBINO – Neve prevista su tutte le Marche. A partire da questa sera sono attese precipitazioni al di sopra dei 300 metri e da domani la quota scenderà fino ad arrivare sulle coste. Gelo per quarantotto ore su tutta la regione accompagnato da forti venti che soffieranno fino a 100 chilometri orari e mari agitati. Queste previsioni seguono l’avviso di condizioni meteo avverse emesso domenica dalla Protezione civile, le cui strutture sono pronte a intervenire, come spiega Alessandro Capucci, responsabile della Protezione civile di Fermignano: “Le direttive sono quelle di tenere sotto controllo la situazione. L’allerta vera potrebbe a scattare da un momento all’altro”.

Urbino dopo la mattinata di pioggia, grandine e forte vento, la temperatura continuerà a calare. Gli ultimi dati dell’Osservatorio Serpieri hanno registrato 19 mm di acqua caduti dall’inizio della perturbazione e una temperatura media di 2 gradi. Preoccupazione per i collegamenti stradali, in particolare per le condizioni della Strada della Contessa, già interrotta all’altezza del chilometro 9 dall’ondata di maltempo di inizio mese.

Il presidente delle Marche Gian Mario Spacca ha ricordato che scade domani il termine per la consegna, da parte dei Comuni, delle schede sui danni causati dal maltempo richieste per programmare gli interventi e ha annunciato lo stanziamento di 30 milioni di euro per i lavori urgenti sui territori colpiti. “Abbiamo a disposizione un pacchetto di risorse – ha specificato Spacca – che derivano da diverse fonti: circa 20 milioni tra fondo dell’alluvione 2011 e quello per la neve del 2012, cui se ne aggiungono altri 10 derivanti dalla calamità naturale del 2012. Solleciteremo il ministero perché queste risorse siano rese subito disponibili”.

Quella che sta colpendo la regione è la seconda ondata di maltempo che si verifica in un solo mese. Meno di due settimane fa il ciclone che ha colpito anche la Sardegna aveva scaricato sulle Marche tra i 100 e i 300 mm di acqua: l’equivalente di un mese di pioggia concentrato in quarantotto ore. Due uomini sono morti nel pesarese a causa delle condizioni meteorologiche. Un imprenditore di 77 anni è precipitato dal tetto del suo scatolificio, a Pesaro, dove era salito a controllare i pannelli fotovoltaici. Stroncato da un infarto un operaio di 40 anni, dopo che la sua auto era finita in una voragine piena d’acqua a Montecerignone. Nell’ascolano una ragazza di 20 anni è sopravvissuta dopo essere stata travolta da una frana che aveva seppellito la macchina dove stava viaggiando sotto un metro di fango.

Unita ai venti a più di 100 chilometri orari, la perturbazione aveva causato lo straripamento di sei fiumi: l’Esino a Genga (Ancona), il Candigliano al Furlo (40 persone sfollate), il Metauro a Calcinelli, il Burano a Cagli (Pesaro Urbino) il Chienti e il Potenza nel maceratese. Per la regione è stata la seconda grande alluvione nell’arco di tre anni, senza contare gli eventi minori, dopo quella che nel marzo 2011 provocò danni per 610 milioni di euro.

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Frane: le Marche al primo posto per indice di franosità http://ifg.uniurb.it/2013/05/12/ducato-online/frane-le-marche-al-primo-posto-per-indice-di-franosita/46408/ http://ifg.uniurb.it/2013/05/12/ducato-online/frane-le-marche-al-primo-posto-per-indice-di-franosita/46408/#comments Sun, 12 May 2013 17:00:33 +0000 http://ifg.uniurb.it/?p=46408 Ducato in edicola, dedicato alla "Terra nostra" LEGGI E SFOGLIA Il Ducato in edicola]]> URBINO – Ormai è chiaro, le Marche sono “la regione delle frane”. Ad attribuirle l’infelice primato è stata la Coldiretti che, con i suoi dati, ha lanciato l’allarme: le Marche sono la regione con il più alto indice di franosità di tutto il Paese, quasi il 20% di tutta la superficie regionale è a rischio frane. Il Progetto Iffi (Inventario dei Fenomeni Franosi in Italia), realizzato dall’Ispra (Istituto Superiore per la Protezione e la Ricerca Ambientale) e dalle Province Autonome, ha fornito in questo senso un quadro tutt’altro che rassicurante.

L’inventario ha censito a oggi oltre 42.522 fenomeni franosi in tutta la Regione, 17 mila dei quali solo nel pesarese. In pratica, Pesaro e Urbino presentano, da sole, quasi la metà dei fenomeni di dissesto idrogeologico di tutte le province marchigiane.

La carta dell’indice di franosità del Paese

La stagione autunnale appena trascorsa non è stata certamente delle migliori, caratterizzata da precipitazioni ben al di sopra della media su tutto il territorio provinciale, con il mese di marzo che ha registrato il record di 21 giorni di pioggia su 31. Tale situazione ha favorito una forte saturazione del suolo, provocando numerosi dissesti su tutto il territorio provinciale e un generale innalzamento dei livelli d’acqua e ciò ha dato il via ai fenomeni di piena.

In molti casi, ad accelerare il corso degli eventi, subentra anche l’opera dell’uomo, colpevole di un consumo sconsiderato del suolo naturale. Le frane segnalate, infatti, si sono sì verificate in seguito a precipitazioni abbondanti ma, tuttavia, molti degli smottamenti sono avvenuti durante giorni di pioggia scarsa o addirittura assente. Non a caso la Coldiretti ha accusato le istituzioni per la pessima gestione del suolo pubblico, affermando che “sulle frane ha pesato la scomparsa di quasi 300mila ettari di terreni agricoli, di cui 55mila negli ultimi quattro anni”. In pratica, un terzo dell’intero territorio regionale che una volta era agricolo ha cambiato destinazione.

Ma la causa di questi fenomeni, spesso, è da ricercarsi anche nella particolare composizione dei vari tipi di sottosuolo. Dal punto di vista geologico, infatti, la nostra regione è divisa da due zone piuttosto diverse tra loro – come spiega il geologo della protezione civile Cesare Bisiccia – quella interna, più stabile, caratterizzata da terreni rocciosi e calcarei, e quella più vicina alla costa, maggiormente fragile perché composta da suolo a componente arenaria e argillosa. La seconda, per intenderci, è quella del Colle Ardizio, interessato ormai da anni da fenomeni di dissesto che comportano crolli di pezzi di roccia che invadono pericolosamente le strade sottostanti. L’ultimo smottamento, avvenuto a marzo, ha causato la chiusura al traffico della Statale Adriatica che collega Pesaro a Fano, provocando per quasi un mese l’ennesimo blocco della circolazione con enormi disagi per i pendolari. La frana dell’Ardizio, a onor del vero, è un fenomeno conosciuto da decenni su cui, però, ci si trova ancora gravemente impreparati a intervenire nella fase d’emergenza.

“Il Pai (Piano di assetto idrogeologico) denuncia già dal 2004 la gravità della situazione – afferma Enrico Gennari, presidente dell’Ordine dei geologi delle Marche – con rischio molto elevato R4 su tutto il versante, ma senza un adeguato sistema di monitoraggio non sarà mai possibile mettere in sicurezza il territorio”. Il vero nodo della questione, però, è che mancano le risorse per la manutenzione delle strade, e in caso di eventi di questo tipo è sempre difficile stabilire chi deve pagare. Il problema, in sostanza, è legato ai vincoli del Patto di stabilità, quindi lo stato di emergenza chiesto dagli enti consentirebbe la deroga al Patto per il periodo concesso. Ma dall’estate 2012, sulla gestione dello stato di emergenza, la normativa rispetto agli ultimi vent’anni è cambiata totalmente: adesso lo stato di emergenza viene concesso al massimo per novanta giorni ma non è collegato alle risorse economiche, perciò diventa ogni volta più difficile trovare i fondi per le ricostruzioni. “Per riaprire la statale sull’Ardizio abbiamo speso solo in questi giorni 700 mila euro – afferma l’assessore alla viabilità della Provincia Massimo Galuzzi – mentre negli ultimi dieci anni gli interventi di consolidamento in quella zona e in quella del S. Bartolo sono costati quasi 8 milioni di euro. Le risorse economiche sono quasi sempre insufficienti – continua Galuzzi – e se non ci sarà una politica mirata alla tutela del territorio sarà dura riuscire ogni volta a trovare i fondi per intervenire”.

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Dissesti sulla Bocca Trabaria: da giugno i lavori per sistemare la strada http://ifg.uniurb.it/2013/05/06/ducato-online/dissesti-sulla-bocca-trabaria-da-giugno-i-lavori-per-sistemare-la-strada/45816/ http://ifg.uniurb.it/2013/05/06/ducato-online/dissesti-sulla-bocca-trabaria-da-giugno-i-lavori-per-sistemare-la-strada/45816/#comments Mon, 06 May 2013 17:11:37 +0000 http://ifg.uniurb.it/?p=45816

La frana alle Conce

URBINO – La strada statale 73 bis di Bocca Trabaria cade a pezzi ma già dalla metà del prossimo mese potrebbe essere rimessa in sesto.

A causa del nevone dello scorso anno e delle ripetute piogge invernali il manto stradale ha ceduto in più punti della strada, franando e rendendo pericolosa la viabilità attorno alle mura di Urbino. Nei giorni scorsi il ciglio della strada è franato in località le Conce, alcuni operai sono intervenuti con i mezzi per tamponare il dissesto. Uno dei punti più a rischio inoltre è quello in prossimità del locale Makkia: i cartelli di pericolo segnalano il restringimento della carreggiata già da diversi mesi.

“Gli interventi di ripristino del piano viabile in tratti saltuari lungo la SS73bis di Bocca Trabaria – ha spiegato Filippo Bargelli, addetto stampa dell’Anas – sono in corso di aggiudicazione e saranno eseguiti al termine delle procedure di affidamento, presumibilmente nel mese di giugno 2013“.

Frana davanti al Makkia

Stessa sorte anche per il tratto vicino al Makkia: gli interventi di ripristino sono stati già assegnati ma devono trascorrere i 35 giorni previsti dalla legge prima dell’affidamento dei lavori, che cominceranno anch’essi con tutta probabilità intorno alla metà del prossimo mese.

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Frana a Le Conce: al via i lavori per sistemare la strada / FOTO http://ifg.uniurb.it/2013/05/06/ducato-notizie-informazione/frana-a-le-conce-al-via-i-lavori-per-sistemare-la-strada-foto/45600/ http://ifg.uniurb.it/2013/05/06/ducato-notizie-informazione/frana-a-le-conce-al-via-i-lavori-per-sistemare-la-strada-foto/45600/#comments Mon, 06 May 2013 13:46:01 +0000 http://ifg.uniurb.it/?p=45600 [continua a leggere]]]>

URBINO – Ruspe al lavoro in località Le Conce per risolvere i problemi della frana di qualche giorno fa. Un tratto del terrapieno della strada statale Bocca Trabaria Sud aveva infatti ceduto, depositando fango e detriti sulla carreggiata e creando qualche disagio alla viabilità. Qui sotto una galleria fotografica del dissesto stradale.


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Curve pericolose, a Urbino mancano i segnali stradali http://ifg.uniurb.it/2013/02/09/ducato-online/curve-pericolose-a-urbino-mancano-i-segnali-stradali/33782/ http://ifg.uniurb.it/2013/02/09/ducato-online/curve-pericolose-a-urbino-mancano-i-segnali-stradali/33782/#comments Sat, 09 Feb 2013 02:22:40 +0000 http://ifg.uniurb.it/?p=33782 URBINO – Segnaletica orizzontale cancellata, catarifrangenti sui guardrail che ci sono e non ci sono, alcuni non riflettono, altri sono sporchi. Di notte l’asfalto si confonde con il buio.

FOTO Da Bocca Trabaria a via della Stazione

“Lanciamo un grido d’allarme – dice Massimo Galuzzi, assessore provinciale alla viabilità – lo Stato ci ha tagliato tutti i fondi per la manutenzione. Niente interventi strutturali, niente taglio dell’erba. I pochi soldi che abbiamo li teniamo per lo sgombero neve e per interventi su piccole frane”. È sufficiente fare un giro per rendersene conto.

Strada provinciale 423. Dal centro commerciale Consorzio, sulla via di Trasanni, i segnali di curva dalla rotatoria fino al maxi Conad indicano la direzione del movimento, ma soltanto da metà in poi. Prima c’è il muro di contenimento del terreno sovrastante, impossibile da vedere al buio, se non con gli abbaglianti accesi. I limiti di velocità non condizionano i conducenti, che appena possono ne approfittano per superare i veicoli più lenti, invadendo la corsia opposta. Ma quale corsia? Le linee non ci sono praticamente più, fino alla rotonda del Conad. Poi, verso Trasanni, la segnaletica orizzontale ricompare, ma le curve continuano a essere mal segnalate. Colpa della morfologia del terreno, colpa dell’assenza di cartelli ben visibili, si deve correggere spesso la guida per seguire l’andamento sinuoso del manto stradale.

Bocca Trabaria Sud, dal Consorzio alla stazione. La segnaletica orizzontale è buona, perfettamente disegnata a terra. Anche le barriere di protezione ci sono, i paletti che segnalano la direzione di marcia sono ben visibili, ma molti dei catarifrangenti obbligatori sono rovinati o assenti. I segnali di curva sono sparsi qui e là, avvertono del movimento solo verso una direzione e sono posizionati a deviazione già iniziata. Alcuni, sporchi o lesionati, non riflettono la luce dei fanali, costringendo ad alzare gli abbaglianti più volte. Almeno finché la strada non l’hai imparata a memoria. Niente illuminazione: la luce torna soltanto in prossimità della rotatoria per le Conce.

Via della Stazione. La strada scende dall’ex locale Mackia: la segnaletica orizzontale delimita i parcheggi bianchi e nulla più. Una strada tutta curve, anche queste non segnalate. Quelli che prima erano marciapiedi sono ormai ricoveri per erbacce e scendere a piedi diventa un terno a lotto, bisogna rendersi visibili per evitare di essere investiti dalle auto.

Strada statale 73, poco più su del centro commerciale Consorzio. La frana che l’anno scorso ha eroso parte del terreno laterale è ancora lì. Ben segnalato dai divisori di cemento e da cartelli di precedenza alternata, il guardrail di legno rimane piegato alla volontà della natura. Qui la competenza è dell’ Anas, ma Maria Francesca Crespini, assessore ai lavori pubblici e alla protezione civile, spiega che non si è intervenuti perché “finché non asciuga il terreno non si potrà fare”.

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