Turisti o universitari, chi porta più soldi nelle casse di Urbino?

di ELISABETTA BARBADORO

URBINO – “Gli studenti sono da secoli presenti nella nostra città, ma la nostra priorità è il turismo” si è espresso così il sindaco Maurizio Gambini durante un incontro coi residenti del centro storico la sera del 20 aprile. Lui stesso, con quest’affermazione, ha messo in relazione i due principali indotti dell’economia urbinate, che nel 2015 ha accolto oltre 90.000 visitatori (secondo i dati della regione Marche) grazie ai suoi gioielli dell’arte rinascimentale, e un importante numero di studenti, che supera quasi quello degli abitanti, grazie a un’antica e prestigiosa università.

Le dichiarazioni del sindaco all’incontro coi residenti

Il sindaco durante l’incontro ha sostenuto il turismo come indotto prioritario, ma è lecito chiedersi quale dei due influisca di più sul bilancio della città. Abbiamo provato a pesare il giro d’affari dei due canali, basandoci sui dati forniti da enti pubblici e privati e abbiamo ricavato le cifre, seppur approssimate, dell’indotto turistico e di quello universitario su scala annuale.

Trenta milioni di euro è la stima, per difetto, di quello che ogni anno spendono a Urbino i circa diecimila studenti fuorisede. Una cifra importante, un volano decisivo per l’economia cittadina. Ai trenta milioni si arriva facilmente sommando quello che gli studenti spendono per dormire e mangiare.

Vediamo nel dettaglio i numeri, iniziando dalle agenzie immobiliari, spesso prima tappa cui si rivolge chi deve trovare un alloggio in città.

Affitti: un affare da 20 milioni.

Sulla base dei dati forniti dalla maggioranza delle agenzie, poco più di mille universitari su 10.000 fuorisede, si rivolge a loro per i contratti d’affitto. Solo loro, complessivamente, spendono ogni anno più di due milioni di euro per l’affitto. “La maggioranza dei contratti avviene però tra proprietari e studenti in forma privata” hanno dichiarato dalle agenzie. In effetti, sottraendo dal totale dei fuori sede i mille delle agenzie e i mille, per la precisione 1105, con alloggio ai collegi dell’Ersu, circa 8.000 universitari hanno contratti diretti coi proprietari. Se si ipotizza una media di 200 euro mensili per ognuno di loro, moltiplicato per 11 mesi di contratto (agosto è quasi sempre escluso), risultano altri 17,5 milioni di business annuale, che sommati ai due milioni dei contratti con agenzia sfiorano i 20 milioni.

Ma la spesa mensile di uno studente non si esaurisce con l’affitto:  bisogna considerare i consumi degli studenti in termini di acquisti: supermercati, copisterie, librerie, bar e locali del centro hanno una clientela composta per la maggior parte da universitari. È difficile determinare con precisione a quanto ammonta la spesa annuale degli studenti negli esercizi della città, ma se si considera sommariamente una spesa a testa di 100 euro mensili, per restare bassi, moltiplicata per diecimila studenti fuorisede per dieci mesi di permanenza a Urbino (che sarebbe l’attività universitaria da settembre a giugno), sono almeno altri 10 milioni di euro di business per gli esercenti.

L’incontro tra esercenti e sindaco sulla “questione studenti”

Dieci milioni nelle casse degli hotel

Quanto vale, invece, il traffico economico derivante dal turismo? È un dato difficile da calcolare, soprattutto per quanto riguarda la spesa dei visitatori in ristoranti e negozi della città, ma si può tentare una stima approssimata sulla base delle presenze annuali nelle strutture alberghiere. Una premessa fondamentale, quando si parla di turisti, riguarda l’incidenza sulle presenze in hotel e residence delle famiglie degli studenti e dei docenti universitari: come confermano alcuni albergatori e rappresentanti di categoria, una parte degli ospiti delle strutture ricettive è riconducibile alla presenza dell’università sul territorio: sono molti i parenti degli studenti che si fermano per le lauree o per far visita ai loro ragazzi, anche i docenti universitari che vengono da fuori spesso alloggiano negli hotel nei giorni di lezione.

Secondo i dati della regione Marche, il numero di notti trascorse nelle strutture alberghiere del comune di Urbino nel 2015, circa 500.000, moltiplicato per una stima approssimata di 20 euro a notte ammonta a 10 milioni di euro: solo la metà dell’indotto proveniente dagli affitti agli studenti.

Il bilancio del 2015 del Palazzo Ducale ammonta a circa mezzo milione di euro, che va a sommarsi ai numeri degli alberghi per quanto riguarda i proventi del traffico turistico. Abbiamo basato la stima dei proventi del turismo sui dati del 2015 perché le associazioni di albergatori e i lavoratori nel settore dei servizi turistici hanno lamentato un forte calo dell’afflusso in città a partire dal mese di ottobre 2016 a causa del terremoto del centro Italia. È però opportuno ricordare che, per i primi mesi del 2016, il numero di presenze era in crescita rispetto all’anno precedente, e che il bilancio annuale del Palazzo Ducale per il 2016 supera del 40% quello del 2015, sfiorando i 600.000 euro.