Ceriscioli a Urbino sulla Sanità: “Più privati e nuovi posti letto in geriatria, ma l’Area Vasta resta a Fano”

Il consiglio comunale durante l'incontro sulla sanità
di ELISABETTA BARBADORO

URBINO – Ci sono 40 milioni in più per la sanità marchigiana e, per l’ospedale di Urbino è previsto l’aumento di posti letto in geriatria, uno dei reparti che soffre di più. Il presidente della Regione Marche, Luca Ceriscioli ha riconosciuto le difficoltà del Santa Maria della Misericordia e ha annunciato che dovrà essere il settore privato convenzionato a intervenire per migliorare il servizio di tutta l’Area vasta 1, la cui sede non si sposterà da Fano. È stata una seduta consiliare molto partecipata, quella del 12 giugno alla sala Serpieri del Collegio Raffaello, con almeno una ventina di cittadini in piedi e più di cinquanta persone sedute per ascoltare progetti e risposte in materia di sanità.

Sulle richieste del sindaco di Urbino Maurizio Gambini: più posti letto per i ricoveri, un Pronto soccorso più efficiente, nuove assunzioni di personale medico e un’eliambulanza per intervenire sulle emergenze nell’Appennino, Ceriscioli si è dimostrato ricettivo: “I vostri obiettivi sono anche nostri”; per raggiungerli, il presidente ha annunciato che per il 2017 ci sono 40 milioni in più nelle casse regionali da investire sulla sanità. Il presidente, dopo l’intervento di apertura del sindaco che ha evidenziato le criticità del sistema sanitario locale, ha riconosciuto uno stato di difficoltà per l’ospedale urbinate, in cui si arriva a 20 ricoveri extra-reparto al giorno. Per ora, però, l’unico “sì” arrivato dalla Regione è quello riguardante 18 posti letto in più per il reparto Geriatria, ma per l’amministrazione non è sufficiente: “Mancano attrezzature nei reparti di medicina d’urgenza e almeno 25 posti letto a medicina generale” ha denunciato il sindaco “ma la priorità rimane quella dello spostamento della sede di Area Vasta 1” che oggi si trova a Fano nonostante il comune sia in zona Marche Nord. Risposta negativa da Ancona, secondo Ceriscioli a Urbino mancano spazi per ospitare gli uffici dell’azienda.

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Altro punto critico è la carenza nell’organico: ci sono posti da primario vacanti che secondo il sindaco vanno colmati con nuove assunzioni. Ma Ceriscioli ha risposto che sul nuovo personale medico c’è una difficoltà oggettiva di reclutamento, come ha confermato il direttore dell’Asur Alessandro Marini, intervenuto dopo: “Il fatto che non ci siano abbastanza medici è un problema strutturale nazionale”. Inoltre la Regione è soggetta a vincoli di spesa nazionali che riguardano anche le assunzioni. Ma qualcosa da Ancona si è mosso: “Sono stati banditi cinque concorsi da primario su sette posti vacanti” ha annunciato Marini.

Un nuovo impulso nel miglioramento del servizio secondo Ceriscioli dovrà arrivare dalle cliniche private convenzionate: “Le Marche sono una delle regioni con meno sanità privata, l’Emilia Romagna, che non è una regione storicamente di destra, ne ha molte di più. Bisogna uscire dalle ideologie e agire nel concreto”. Su questo punto concorda anche Gambini: “Io non mi scandalizzo per la privatizzazione dei servizi: è una cosa opportuna in questa situazione”.

Verso la fine della seduta il discorso è scivolato sul caso di Elisabetta Foschi, la cui discussione è in programma mercoledì: dall’opposizione chiedono che lasci la presidenza del Consiglio comunale, rea di non essere intervenuta per fermare l’exploit di insulti di Vittorio Sgarbi alla seduta del 29 maggio. A difenderla lo stesso Gambini, che ha rilanciato l’accusa ai consiglieri Pd di avere insultato per anni l’opposizione durante le precedenti amministrazioni, a quel punto i consiglieri Piero Sestili e Maria Clara Muci hanno lasciato simbolicamente la sala (per farvi ritorno pochi minuti dopo).