il Ducato » jesi http://ifg.uniurb.it testata online dell'Istituto per la Formazione al Giornalismo di Urbino Mon, 01 Jun 2015 01:40:19 +0000 it-IT hourly 1 http://wordpress.org/?v=4.1.5 testata online dell'Istituto per la Formazione al Giornalismo di Urbino il Ducato no testata online dell'Istituto per la Formazione al Giornalismo di Urbino il Ducato » jesi http://ifg.uniurb.it/wp-content/plugins/powerpress/rss_default.jpg http://ifg.uniurb.it L’Abc dell’economia, seminario rivolto ai giornalisti il 20 e 29 maggio a Jesi http://ifg.uniurb.it/2013/05/14/ducato-notizie-informazione/labc-delleconomia-seminario-rivolto-ai-giornalisti-il-20-e-29-maggio-a-jesi/47017/ http://ifg.uniurb.it/2013/05/14/ducato-notizie-informazione/labc-delleconomia-seminario-rivolto-ai-giornalisti-il-20-e-29-maggio-a-jesi/47017/#comments Tue, 14 May 2013 10:31:21 +0000 http://ifg.uniurb.it/?p=47017 [continua a leggere]]]> URBINO – I fondamentali dell’economia spiegati ai giornalisti nel seminario dal titolo “ABC Economy – Media on Banking” dedicato agli operatori dell’informazione. L’iniziativa, promossa dalla Ubi Banca Popolare di Ancona in collaborazione con i professori di economia delle università di Ancona e Urbino, si terrà a Jesi lunedì 20 e mercoledì 29 maggio.

Una full immersion di due giorni che si occuperà di macroeconomia ma che lascerà spazio anche alle problematiche della nostra regione. Sarà presente anche il professore Ilario Favaretto, docente di Economia regionale alla Carlo Bo, che lunedì 20 sarà il relatore della conferenza “Il sistema economico marchigiano: trend, rischi e opportunità”.

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“L’informazione è schierata” gli italiani non si fidano dei giornalisti http://ifg.uniurb.it/2013/04/22/ducato-online/linformazione-e-schierata-gli-italiani-non-credono-ai-giornalisti/43994/ http://ifg.uniurb.it/2013/04/22/ducato-online/linformazione-e-schierata-gli-italiani-non-credono-ai-giornalisti/43994/#comments Mon, 22 Apr 2013 21:49:53 +0000 http://ifg.uniurb.it/?p=43994 LEGGI Crisi delle edicole, ma a Urbino boom di copie lette nel 2012]]>

la professoressa Lella Mazzoli e il dottor Fabio Giglietto alla presentazione della ricerca

L’informazione in Italia è schierata politicamente. Lo pensano tre italiani su quattro. Questo è uno dei dati che emerge dalla ricerca News-Italia 2013, un progetto, iniziato nel 2011, sui cambiamenti del consumo di informazione nel nostro paese, a cura del dipartimento di Comunicazione dell’università degli studi di Urbino.

I dati del terzo rapporto sono stati presentati in anteprima nazionale a Jesi, sabato 22 aprile, dalla professoressa Lella Mazzoli, direttrice della ricerca nonché direttore dell’Ifg di Urbino, e da Fabio Giglietto, coordinatore del progetto, in occasione del convegno sui giornalisti minacciati dalle mafie di Ossigeno per l’informazione.

LEGGI “Già 122 giornalisti minacciati nel 2013: nei piccoli centri e tra i precari i più colpiti”

Come si informano gli italiani e su quali argomenti. I risultati della ricerca mostrano come il 73% degli intervistati, su un campione di 1.000, non ha una buona opinione del nostro sistema informativo. La maggior parte delle persone reputa il mondo dell’informazione italiana poco obiettivo. Il 66% del campione, invece, ritiene che i maggiori organi di informazione facciano un buon lavoro, coprendo tutte le notizie importanti, e gli argomenti più interessanti. Il 64% delle persone pensa che la quantità di notizie sia eccessiva per le capacità disponibili e che quindi ci sia un problema di information overload.

Se è un dato di fatto che la rivoluzione digitale abbia permesso a internet di trasformarsi, in pochissimo tempo, in uno dei mezzi più utilizzati dagli italiani per acquisire informazione, è altrettanto vero che la lettura dei quotidiani è crollata drasticamente. Nel 2011 il quotidiano nazionale era la seconda fonte d’informazione dei lettori, subito dopo la televisione. Nel 2012 è sceso in terza posizione, superato dai canali all news, mentre nel 2013 è passato al terzultimo posto, sorpassato anche da internet.

“Questo quadro– dice la professoressa Lella Mazzoli – fotografa perfettamente un trend difficile per i quotidiani. Tutti i mezzi tradizionali perdono terreno nei confronti dei nuovi media. L’unico mezzo che aumenta sono le televisioni all news come ad esempio Rai News24 o Sky TG 24”.

Su internet gli utenti cercano di tutto, ma la ricerca evidenzia come sul podio dei temi maggiormente ricercati ci siano al primo posto le notizie di carattere nazionale, poi il meteo e le informazioni che riguardano la salute. Il 50% del campione cerca notizie su ognuno di questi argomenti. Le ultime posizioni, invece, sono relegate alla finanza. Solo il 27% degli utenti ricerca informazioni di questo genere. All’ultimo posto fra i temi ricercati ci sono le informazioni sul traffico con il 26% delle ricerche.

Perché ci si informa? La maggioranza delle persone intervistate (l’81%) sente un dovere sociale o civico di essere informato. Il 77% delle persone, invece, si informa per parlare con amici, famigliari e colleghi di quello che succede nel mondo, mentre il 61% del campione trova spesso informazioni utili per migliorare la propria vita. Il 43% trova nelle news una forma di intrattenimento e di distrazione rilassante. Solo il 26% del campione ha risposto che informarsi è necessario per il proprio lavoro.

I giovani si informano in maniera differente rispetto agli adulti. L’età è un fattore importante nell’influenzare gli stili di consumo. Il 97% dei giovani dichiara di informarsi solo su internet, mentre solo il 62% degli adulti ha questa abitudine. Un altro dato interessante mostra come i giovani tendono a imbattersi nelle notizie e a consultarle rapidamente, quando hanno tempo libero. Se i più piccoli tendono a incontrare le notizie, gli adulti seguono con più frequenza il flusso di informazioni. “La percentuale – afferma Fabio Giglietto – che si informa attraverso i portali, come ad esempio Msn, Virgilio Notizie o Libero Notizie, è maggiore tra i giovani rispetto gli adulti. È un modo diverso, meno sistematico, di recepire le informazioni”.

Le persone che sono in mobilità sono più esposte al flusso di informazioni, ma sono comunque in grado di leggerle tutte. Una parte della ricerca è dedicata ai mobile news consumers e cioè le persone che si informano in mobilità attraverso iPad e smartphone. Al contrario di ciò che si potrebbe pensare, gli intervistati non sentono di informarsi in maniera eccessiva e non soffrono quindi di un surplus informativo. Sembra infatti che la possibilità di utilizzare i tempi morti degli spostamenti, come ad esempio in treno o sui mezzi pubblici, per consultare le informazioni, compensi il fatto che questi utenti siano esposti ad una quantità maggiore di impulsi a ricevere notizie rispetto agli altri utenti che si informano in rete.

Una ricerca dedicata ai cittadini, ai lettori e alle giovani generazioni di giornalisti. I dati completi saranno presentati al Festival del giornalismo di Perugia il prossimo 24 aprile, “ma – dice il presidente dell’Ordine nazionale dei giornalisti Enzo Iacopino– questi primi dati devono farci riflettere. Il 73% degli intervistati ritiene che l’informazione italiana sia schierata. Questo dato mi spaventa. Per guardare avanti il nostro paese ha bisogno di avere un’informazione assolutamente obiettiva. Penso che questa battaglia si debba intraprendere rinnovando l’ordine dei giornalisti”.

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Inchieste, reportage e dossier: i lavori di fine corso del biennio ’10-’12 http://ifg.uniurb.it/2012/05/01/progetti/inchieste-reportage-e-dossier-i-lavori-di-fine-corso-del-biennio-10-12/31623/ http://ifg.uniurb.it/2012/05/01/progetti/inchieste-reportage-e-dossier-i-lavori-di-fine-corso-del-biennio-10-12/31623/#comments Tue, 01 May 2012 09:03:16 +0000 http://ifg.uniurb.it/?p=31623 video): ecco tutti i progetti finali degli allievi. Lavori che prestano un'attenzione particolare alla Provincia e alla Regione, senza però dimenticare altre realtà... Buona lettura! LEGGI L'ULTIMO DUCATO]]>

Il mutuo della discordia

In Sardegna duecento aziende agricole sono sul lastrico e a rischio di sfratto per colpa di una legge regionale revocata dalla Commissione europea. Le responsabilità rimbalzano da un’istituzione all’altra, ma finora niente si è mosso
di PAOLA ROSA ADRAGNA / STAMPA


Piccoli Adulti Crescono

A dodici chilometri del Campidoglio c’è un altro sindaco e una banca che rilascia monete proprie. Non è un nuovo principato con strane pretese di indipendenza, ma la Città dei Ragazzi, una comunità che dal 1952 ospita i ragazzi fuori famiglia
di GLORIA BAGNARIOL / MULTIMEDIA


Grotte da (a)mare

Sono quasi cinquecento, hanno tutte forme diverse e un’unica caratteristica in comune: bucano la roccia della costa alta di Ancona per chilometri. Le chiamano tutti grotte, sono state scavate oltre un secolo fa e ognuna ha una storia diversa, fatta di uomini, di mare e di un tempo che non c’è più
di SILVIA BALDINI / MULTIMEDIA


Crescere un figlio nella città che non c’è

A tre anni dal terremoto che ha distrutto L’Aquila, sei madri raccontano come si vive oggi nel capoluogo abruzzese. La notte del 6 aprile 2009, il terrore e la fuga. E poi la vita in un luogo dimenticato. Abitazioni e scuole provvisorie, assenza di un centro storico e spazi di ritrovo. In attesa di una ricostruzione che non parte
di STEFANIA BERNARDINI / MULTIMEDIA


Bombe in mare: 60 anni di dubbi

Molte ombre circolano attorno le bombe chimiche gettate dai tedeschi al largo tra Pesaro e Cattolica. Nonostante le rassicurazioni del ministero della Difesa ci sono testimoni dell’epoca che contestano l’efficacia delle bonifiche. Intanto le associazioni di cittadini non ci stanno e chiedono ulteriori monitoraggi
di MARIA SARA BERTUCCIOLI / MULTIMEDIA


Il rock no-strano

La musica legata al territorio. Artisti che creano e vivono di musica autentica, raccontano il paese in cui sono cresciuti, valori e significati locali, tradizioni. Distanti dai Talent show, dalla musica usa e getta e dai musicisti dal successo facile, presto dimenticati
di NOEMI BICCHIARELLI / RADIO


Il fantasma della banda della Magliana

La malavita romana è tornata a sparare sui marciapiedi della Capitale. Nel 2011 sono stati commessi 33 omicidi, alcuni eseguiti in pieno giorno, da killer esperti e in quartieri centrali, come avveniva trent’anni fa. Sembrano essere tornati i tempi della banda della Magliana
di VALENTINA BICCHIARELLI / TV


Filettino, il regno che non c’è

Un piccolo paese del frusinate grida alla secessione, con un suo governo, un suo stemma e una sua moneta. Nasce un principato per non cancellare un comune sotto i mille abitanti e per proteggere la fonte dell’Aniene. Storie e racconti di una identità nata per salvarsi dalla crisi
di STEFANIA CARBONI / STAMPA


Senza un braccio divento pilota

La seconda vita di Matteo Baraldi: dopo un incidente in moto ha perso un arto contro un guardrail, ma grazie a una protesi è riuscito a realizzare il suo sogno: correre in moto. Ecco come le barriere di protezione lungo le strade posso diventare una ghigliottina
di MASSIMILIANO COCCHI / TV


Amaro petrolio lucano

Il più grande giacimento petrolifero d’Europa su terra ferma. Quasi 450 milioni di barili per un valore di 50 miliardi di dollari. È il tesoro nascosto della Basilicata. Per i suoi abitanti non restano che le briciole. Infrastrutture carenti, disoccupazione e poca crescita
di DINO COLLAZZO / MULTIMEDIA


All’ombra del Titano

Tra estorsioni mafiose, milioni di euro e misteriose finanziarie sammarinesi, emerge la storia di Francesco Agostinelli, un imprenditore del nord che a differenza di tanti colleghi ha deciso di non essere vittima della mafia. Ma di diventarne complice
di DAVIDE MARIA DE LUCA / STAMPA


Il sale della terra

C’è un piccolo paese in Sardegna dove il mare, il vento e il fiume creano il clima ideale per coltivare gli agrumi. È Muravera, il paese delle arance. Da diversi anni, però, la produzione degli agrumi è diminuita a causa del sale, che dal mare avanza sempre più velocemente
di MARIA SARA FARCI / STAMPA


Rose rosse ogni sera. Ma non è per amore

Fiori e quotidiani: chi arriva dal Bangladesh a Torino parte da lì. Una comunità invisibile, sconosciuta alle tradizionali strutture di accoglienza e alle cronache cittadine. Sono tutti uomini, quasi nessuno parla italiano e sono qui per una sola cosa: il lavoro
di NADIA FERRIGO / MULTIMEDIA


Mutoid. Dai rifiuti all’arte

Londra, 1986. Un gruppo di artisti trasforma rifiuti e oggetti inutilizzati in sculture grandiose. Sono i Mutoid. Nel 1990 arrivano a Santarcangelo, ospiti del Festival dei Teatri. Una ex cava abbandonata diventa il loro campo base. Oggi, dopo più di vent’anni, sono ancora lì. E sono parte del paese stesso
di GIULIA FOSCHI / TV


Un soffio di integrazione a Torino

Una delle maggiori comunità straniere di Torino, quella dagli occhi a mandorla, è entrata nel cuore dei cittadini torinesi. Cercano di avvicinarla tramite corsi e associazioni, inseguendo una vera e propria “integrazione al contrario”, che però stenta ad arrivare
di VALENTINA GERACE / MULTIMEDIA


Il ‘ratto’ del parco delle Sabine

Un nuovo quartiere sorto nella zona nord-est di Roma, con un complesso residenziale che ruota intorno al più grande centro commerciale d’Europa. I costruttori si erano impegnati a preservare i siti archeologici che costituivano la storia dell’area. E invece sono tornati sottoterra
di GIORGIA GRIFONI / MULTIMEDIA


L’ultimo Robinson

Un uomo vive solo nella sua isola, per otto mesi l’anno. Due cani sono la sua unica compagnia. Intorno il silenzio e l’odore del mare. Palmarola è un luogo puro e incontaminato, nell’arcipelago ponziano. Nei suoi colori brillano la presenza di mondi lontani e molte contraddizioni
di MARTINA ILARI / STAMPA


“Io, sequestrato dai pirati”

A bordo di piccoli barchini a motore attaccano le navi mercantili che passano dal Corno d’Africa. La Savina Caylyn è una delle tante navi sequestrate in Somalia. L’equipaggio di ventidue persone resta per undici mesi in ostaggio di una quarantina di pirati. Antonio Verrecchia è uno di loro
di DORIANA LEONARDO / TV


Tuvixeddu, necropoli dimenticata

A Cagliari c’è la più grande area punica del Mediterraneo, con oltre duemila tombe del VI secolo a.C. e 60 sepolcri romani dei primi secoli d.C. Abbandonata per secoli e ridotta a discarica, da dodici anni è al centro di contenziosi politici. Oggi aspetta ancora di essere valorizzata
di BARBARA LUTZU / STAMPA


Fare affari lontano dal Raìs

I rapporti commerciali dell’azienda edile Pascucci&Vannucci con la Libia si sono bloccati quando è scoppiata la guerra civile. Una sorte comune ad altre aziende italiane in un Paese che rappresenta uno sbocco, potenzialmente molto ricco, per la nostra economia
di MARTINA MANFREDI / MULTIMEDIA


La guerra delle vongolare

I pescatori di Civitanova Marche si contendono da vent’anni un pezzo di mare per la pesca delle vongole. Due fazioni, i “nordisti” e i “sudisti” che battagliano nonostante parentele e amicizie. Ora attendono che la regione Marche stabilisca i nuovi confini per le aree di pesca
di FRANCESCO MARINELLI / RADIO


Le vie per uscire dalla crisi

C’è un modo per uscire dalla crisi del debito? La strada che si sta seguendo adesso in Europa è la migliore o si dovrebbero prendere misure diverse? Il Ducato ha sentito economisti, giornalisti, analisti finanziari e banchieri, per cercare di tracciare un quadro delle possibili soluzioni
di DOMENICO ALESSANDRO MASCIALINO / STAMPA


Barocco ambulante

Negli ultimi cinque anni, il numero dei senegalesi a Lecce è più che raddoppiato. Oggi sono la terza comunità, dietro ad albanesi e filippini: 451 “regolari”. La particolarità è che due su tre hanno ottenuto il permesso di soggiorno come lavoratori autonomi, in pratica o sono commercianti o fanno gli ambulanti
di GABRIELE MICELI / TV


L’evangelizzazione di strada

Ritornano nelle stesse strade dove prima seminavano ‘morte’, ma questa volta da ‘risorti’. Giovanna e Denis, dopo un passato di droga, fanno esperienza dell’Amore di Dio e portano il Vangelo ai giovani che incontrano per le vie e le piazze di Jesi e di altre città delle Marche
di MICOL SARA MISITI / MULTIMEDIA


Essere bambini a Napoli

Ci sono bambini che a 14 anni si divertono con pistole giocattolo e finti arnesi da lavoro. E ce ne sono altri che maneggiano quelli veri. A Napoli e provincia la dispersione scolastica ha la percentuale più alta in Italia. E sono tanti i ragazzini che prendono strade senza ritorno
di ROSSELLA NOCCA / STAMPA


In ginocchio

Nel febbraio 2012 il nord delle Marche è rimasto sepolto per settimane da quattro metri di neve. Oggi il settore agricolo della zona è ridotto sul lastrico: capannoni distrutti, animali morti, produzione ferma da mesi. Per la provincia di Pesaro Urbino, la più colpita di tutte, si parla di 80 milioni di euro di danni. La conta per tutta la Regione è di 150 milioni
di MADDALENA OCULI / TV


Puglia Francoprovenzale

Come nel 1200 a Faeto e Celle di San Vito si parla ancora francoprovenzale: non un dialetto, ma una vera lingua riconosciuta come ‘minoritaria’. Da anni, nelle due enclave in provincia di Foggia, si cerca di difendere il patrimonio linguistico dallo spopolamento e dalla perdita dell’insegnamento in famiglia
di ANTONIO RICUCCI / STAMPA


Mani di fatica nel rione Sanità

Le storie dei lavoratori tra miseria, solidarietà e artigianato di qualità. Considerato da molti un ghetto, da altri un quartiere all’avanguardia, come il Bronx di New York, è la zona di Napoli in cui nasce l’abbigliamento made in Italy, esportato in tutto il mondo
di ANTONIO SIRAGUSA / MULTIMEDIA


Un’utopia lunga ‘Due Mari’

Doveva collegare Marche e Umbria, oggi è il simbolo della E78 incompiuta. Per realizzare la galleria della Guinza sono stati già spesi 300 milioni di euro, ma da 22 anni si attende il passaggio della prima auto. Le amministrazioni locali spingono per completare i lavori, i privati fiutano l’affare
di ALBERTO SOFIA / MULTIMEDIA


Il mondo dei giochi

La memoria del gioco artigianale, le virtù (e i vizi) di quello industriale. Alcuni paradossi del grande business del giocattolo, capace di bruciare 100 milioni di dollari per il taglio di capelli di una star
di STEFANO STRANO / STAMPA


“Volevo solo una carezza”

Kristal, Elona, Sonia e Maria erano quattro adolescenti molto diverse tra loro, con famiglie problematiche alle spalle. Per questo erano finite in un istituto di suore alla periferia di Roma. Oggi hanno 30 anni e si sono costruite vite dignitose contando solo sulle proprie forze. E sono serene
di ELIS HELENA VIETTONE / TV


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Playoff Chateau D’Ax, coach Salvagni: “Siamo in forma, pronti a sfidare Jesi” / Audio http://ifg.uniurb.it/2010/04/21/ducato-notizie-informazione/playoff-chateau-dax-coach-salvagni-siamo-in-forma-pronti-a-sfidare-jesi-audio/2991/ http://ifg.uniurb.it/2010/04/21/ducato-notizie-informazione/playoff-chateau-dax-coach-salvagni-siamo-in-forma-pronti-a-sfidare-jesi-audio/2991/#comments Wed, 21 Apr 2010 13:48:05 +0000 http://ifg.uniurb.it/?p=2991 [continua a leggere]]]> URBINO – Cominciano questa sera alle 20.15 al PalaMondolce di Urbino i playoff della Chateau D’ax Urbino. La formazione, al primo campionato in serie A-1, ha sorpreso tutti nella stagione regolare, piazzandosi al quinto posto in classifica. Stasera affronta nella gara-1 dei quarti di finale la Monteschiavo Banca Marche Jesi.

L’allenatore Francois Salvagni ai microfoni del Ducato spiega che la partita di stasera sarà molto difficile, ma Urbino, con la formazione al completo, è sicura dei suoi mezzi. “Durante la stagione – dice Salvagni – abbiamo dimostrato più volte contro avversari di prima fascia come Jesi di poter giocare alla pari. Dal punto di vista tecnico ma soprattutto da quello mentale la squadra sa affrontare situazioni molto complicate. Certo contro Jesi non sarà facile, in campionato i risultati non sono stati positivi per noi, però siamo pronti ad affrontare questa ennesima sfida con la leggerezza che ci viene dal percorso fatto durante l’anno”.

Stamattina ultimo allenamento prima della partita. “Abbiamo terminato alle 12 il lavoro di rifinitura – continua l’allenatore – stiamo molto bene, in questo periodo abbiamo lavorato con grande serenità, il preparatore è riuscito a portare la squadra al top in questo periodo dell’anno”.

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La partita di ritorno è fissata per sabato prossimo, 24 aprile, a Jesi, dove si giocherà anche l’eventuale gara-3 la prossima settimana.

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La speranza dei Fedelissimi: “Sognare non è vietato!” http://ifg.uniurb.it/2010/04/14/ducato-notizie-informazione/la-speranza-dei-fedelissimi-sognare-non-e-vietato/2582/ http://ifg.uniurb.it/2010/04/14/ducato-notizie-informazione/la-speranza-dei-fedelissimi-sognare-non-e-vietato/2582/#comments Wed, 14 Apr 2010 13:00:32 +0000 http://ifg.uniurb.it/?p=2582 [continua a leggere]]]> “Si alza il grido dal palazzo “forza Urbino”, con la forza e con il cuore vinceremo. Fedelissimi cantiam, le bandiere sventoliam. Urbino, forza Urbino, giallo blu!”Le note dell’inno dei Fedelissimi, i fan della squadra di volley femminile di Urbino, risuoneranno anche nel Pala Triccoli di Jesi.

Sabato 24 Aprile ci saranno infatti anche i tifosi urbinati a sostenere le ragazze della Chateau d’Ax nella gara due dei quarti dei play off scudetto contro la Monteschiavo Banca Marche Jesi. Sono già trenta gli iscritti per la trasferta, ma se ne attendono ancora tanti altri. “Contiamo di riempire due pullman” dice il presidente dei Fedelissimi Michele Bernardini.

Il fan club, nato pochi mesi fa, conta già 150 iscritti. Molti seguivano la squadra già l’anno scorso, ma dopo il passaggio in A1, all’inizio della stagione, l’entusiasmo è cresciuto, e con l’entusiasmo anche il numero dei tifosi. “Per un gruppo così giovane siamo veramente in tanti” dice soddisfatto Bernardini, che è sicuro che i soci aumenteranno. Sulla pagina facebook creata dai fan, d’altra parte, il gruppo “Fedelissimi Urbino” conta già 414 membri.

Il vantaggio per la squadra? “Avere i Fedelissimi dalla loro parte è come avere un giocatore in più in campo! Quando a volte ci fermiamo – racconta Bernardini – sono le ragazze stesse che ci chiedono di ricominciare a cantare per incitarle”. “Ma il nostro – ci tiene a specificare Bernardini – è un tifo senza violenza: non facciamo cori contro le altre squadre, ma solo a sostegno della nostra. Vogliamo fare in modo che le ragazze non si sentano sole. A San Valentino abbiamo riempito il palazzetto di palloncini a forma di cuore!”.

E a sostenere le loro ragazze i tifosi ci saranno anche stavolta, per i playoff. Le accompagneranno sia per la gara uno in casa, giorno 21, sia per la gara 2 fuori casa. Giorno 24, per la trasferta, partiranno con i pullman alle 18,15 dal parcheggio del bocciodromo comunale alla volta di Jesi.

E se si arrivasse in finale per contendersi lo scudetto? “Sarebbe un sogno…e sognare non è vietato!” dice con un po’di speranza Bernardini.”Essere arrivati di diritto ai quarti è comunque un risultato ottimo e meritatissimo”.

Servizio collegato:

Chateaux d’Ax e il sogno play off

Guida alla rete:

Il sito della Chateau d’Ax Urbino Volley

Lega italiana pallavolo

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