“La lettura è una grande gioia”: Sonia Bergamasco a Urbino il festival del libro

SONIA BERGAMASCO
di PATRIZIA BALDINO

URBINO – Leggere per vivere, per imparare e per non sentirsi mai soli: è il rapporto di Sonia Bergamasco con la letteratura.  L’attrice, che scrive anche poesie, ha spiegato al Ducato com’è nata la sua passione per la lettura che l’ha portata al festival “Urbino e le città del libro” con un reading al teatro Sanzio sull’opera Memoria di ragazza della scrittrice francese Annie Ernaux. Pubblicato quest’anno, il libro racconta la storia di una ragazza di 18 anni alle prese con le sue prime esperienze: l’amore, la crescita, il sesso, il difficile rapporto con gli altri che la faranno diventare una donna.

Signora Bergamasco, quando e in che modo si è avvicinata alla lettura? 

All’inizio con ‘Topolino’ e i fumetti. Poi con il resto della letteratura, un po’ alla rinfusa e ossessivamente. Ho iniziato dalla poesia perché studiavo pianoforte al Conservatorio di Milano, dove mi sono diplomata e probabilmente trovavo il linguaggio della poesia molto simile a quello della musica. La lettura per me è una grande gioia; un libro magari rimane tanto tempo chiuso in un cassetto, ma poi si apre e scopri che è il ‘tuo’ libro. Ci sono dei tempi e la lettura insegna anche a essere pazienti.

Quali libri le sono piaciuti particolarmente?

Prima di tutto, penso che ci sia un tempo per ogni libro e un autore per ciascuno di noi a seconda del momento della nostra vita. Molti libri che mi sono piaciuti li ho poi interpretati a teatro, come Anna Karenina di Tolstoj e Il ballo di Irene Némirovsky. Una lettura degli ultimi mesi che mi è piaciuta molto è L’uomo seme di Violette Ailhaud e invito tutti a leggerla e scoprirla. La porterò anche in teatro nella prossima stagione.

Sonia Bergamasco

Sonia Bergamasco sul palco del Sanzio

Lei è una grande attrice di teatro, cinema e televisione. Come riesce a conciliare il suo lavoro con la passione per la lettura?

Si conciliano bene! Anche perché non ho mai considerato la lettura come qualcosa di utilitaristico, quando leggo lo faccio per puro piacere e adoro condividere i libri che ho letto con altre persone, sia con gli amici che con il pubblico.

C’è un personaggio che ha interpretato – tratto da un libro – che le è rimasto nel cuore?

Sicuramente Antoinette Kampf, personaggio de Il Ballo. Ma ci sono anche personaggi nati dalle sceneggiature che restano dentro, come Giulia, la ragazza che ho interpretato nel film La meglio gioventù. Una donna complessa, difficile e disarmonica a cui sono molto affezionata.

Oltre al suo ruolo di attrice, compone anche poesie. Come nascono, da cosa trova l’ispirazione?

Che parola difficile l’ispirazione, mettiamola da parte (ride, ndr). Per me la poesia è qualcosa di molto concreto, è un racconto del mondo che viene ricreato attraverso le parole. La poesia è qualcosa legato a noi, non alle idee. Due anni fa ho finito di comporre un libretto di poesie, intitolato Il quaderno, a cui ho lavorato molto. E spero che prima o poi abbia una sua vita.