Conoscere l’ecosistema digitale in cui quasi ognuno di noi, oggi, vive e lavora, deve essere parte delle competenze del giornalista. Significa sapersi orientare nel mare di informazioni e contenuti, saperli verificare e valutare. Ma anche saperli creare e divulgare rispettando il lettore, senza trarlo in inganno con titoli clicbait, fuorvianti o ingannevoli. Il corso proposto dall’Istituto per la formazione al giornalismo di Urbino parte dal concetto di fake news, che nel tempo si è evoluto, proprio come il nostro mestiere.
Il corso da 8 ore (e 8 crediti formativi) ha un costo di 25 euro. Si terrà, in presenza, l’11 maggio presso la sede dell’Ifg di Urbino, in Piazza della Repubblica 3. I docenti saranno Cristiana Raffa, giornalista e autrice per web, tv e carta stampata e la sociologa e giornalista Lella Mazzoli. L’8 maggio è l’ultimo giorno utile per iscriversi. Il giorno successivo, nella stessa sede e con gli stessi orari, si terrà anche la parte 2, “Dal sapere al saper fare”, che tratterà in modo pratico gli stessi temi della parte 1. A questo link tutti i dettagli.
L’iscrizione dovrà essere effettuata attraverso la piattaforma dell’Odg dedicata alla formazione continua dei giornalisti. Di seguito, i diversi moduli in cui sarà diviso.
Cosa sono le fake news oggi e come sono cambiate
Inquadramento dell’ecosistema informativo negli anni ’20 di questo secolo, la complessità, le multipiattaforme, il ruolo dei social. Come si generano le fake news e perché non si parla più solo di fake news, ma di disinformazione o disordine informativo.
L’informazione ha molte sfumature, non solo falso, ma anche il verosimile. Dal deep fake all’intelligenza artificiale. Le differenze tre misinformation, malinformation, disinformation.
Sette tipi di disinformazione e relativi esempi:
- satira/parodia
- falsa connessione (titolo non corrisponde a contenuto)
- contenuto fuorviante
- contesto ingannevole
- impostore (fonte inesistente)
- contenuto manipolato
- contenuto falso al 100%.
Il doppio aspetto dei social: Come divulgatori di disordine informativo ma anche come fonte e come sistemi utili alla verifica (immagini di copertura, punti di vista diversi..).
- Usare i social come parte integrante del nostro lavoro, non solo come output per fare più traffico, ma all’interno di un ecosistema informativo complesso.
- Cosa sono gli OSINT (Open Source Intelligence) e come lavorano attraverso i social.
- La guerra in Ucraina e il ruolo degli OSINT, dalla notizia dell’invasione fino al lavoro del New York Times sul massacro di Bucha
I contenuti divulgati sui social: regole e buone pratiche
Tutti i passaggi per affrontare le verifiche: qual è il nostro obiettivo quando dobbiamo fare una verifica? Una cosa è verificare le informazioni, una cosa è verificare dei materiali.
La prima cosa da fare è porsi le domande giuste, e poi cominciare a comporre un puzzle con un forte senso critico. Stabilire obiettivo e il punto di ingresso. Creare dei work-flow partendo da cosa ci fa venire il dubbio. Valutazione delle fonti. Essere impietosi e affinare l’approccio critico.