Cancelli,
frazione di Foligno. I Cancelli, famiglia di guaritori. Un unico nome che
viene da un'identità tra luogo e persone che si perde nella notte dei tempi, un
grande dono che viene da un passaggio occasionale baciato dalla santità. In
questo piccolo angolo dell'Umbria a 950 metri sul mare, che negli ultimi anni
ha subito uno dei più intensi spopolamenti dell'intera regione, vive una sola
famiglia che porta lo stesso nome del luogo, Cancelli appunto. Se sono rimasti
lì solo loro, il motivo viene dall'alto. Marino, Maurizio e Leonardo,
87, 51 e 25 anni, hanno una capacità particolare, quella di benedire e guarire
dai mali di schiena per intercessione dei Santi Apostoli Pietro e Paolo,
capacità riservata agli eredi maschi della stirpe. Segnati dal cielo per segnare
la sciatica.
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Una
vecchia foto di Marino Cancelli | L'origine
della vicenda confonde storia e leggenda in un racconto che sembra una parabola:
"Al tempo della predicazione apostolica - spiega Maurizio - i santi Pietro e Paolo
passarono da Cancelli e si fermarono a dormire in una capanna in cui abitava una
famiglia con sette figli maschi, i nostri antenati. La mattina successiva, prima
di rimettersi in viaggio, i santi guarirono il padre che soffriva di sciatica
e, in segno di gratitudine per l'ospitalità, trasmisero a lui e a tutti i suoi
discendenti maschi, purchè residenti a Cancelli, il dono di guarire la gente con
la fede in loro". Al
posto di quella capanna ora sorge la cripta della chiesa (attualmente in fase
di restauro a causa del terremoto) dedicata ai due apostoli. È lì che i Cancelli
segnano i sofferenti di sciatica, ma anche di artrosi o
reumatismi, che arrivano da tutta Italia. "Ma noi - precisa Maurizio - non
siamo né guaritori né pranoterapeuti o cose del genere. A guarire è la benedizione,
la preghiera, e si può cominciare a segnare a qualsiasi età, naturalmente dopo
essere stati battezzati; chi viene da noi deve aver fede perché la benedizione,
che ricalca pressappoco quella patriarcale della tradizione ebraica, sia efficace.
In cambio non vogliamo niente, questa virtù non arricchisce e non impoverisce;
se poi qualcuno vuole donare qualcosa alla chiesa, ben venga". La
storia del nome Cancelli racchiude un tesoro di aneddoti. Il primo è la storia
di una "conversione": nel 1586 il vescovo Marcantonio Bizzoni proibì ai Cancelli
di segnare, ma poi, ammalatosi di sciatica, ricorse al loro intervento.
Una volta guarito, concesse nuovamente il permesso negato. L'episodio
più clamoroso coinvolge invece addirittura un Papa. Pio IX, infatti, venuto
a conoscenza della fama dei Cancelli, fece prelevare Giovan Battista, un
antenato di Maurizio, dalle guardie pontificie che lo condussero a Roma. Durante
la benedizione invertita - quanto meno curioso immaginare un carbonaio (questo
il mestiere di Giovan Battista) che fa segni della croce all'indirizzo di un Pontefice
- Pio IX domandò cosa avrebbe dovuto fare per guarire. La risposta del Cancelli
fu: "Abbiate fede!". Di questo episodio parlarono tutti i giornali e lo stesso
Papa in un'udienza, tanto che perfino un lord inglese andò a Cancelli per farsi
curare e portò la fama della famiglia fino a Londra. Fama
rinverdita anche in tempi recenti, quando Enzo Tortora invitò Marino (un ex pastore
e ex operaio che, durante la leva, si era risparmiato i lavori pesanti dopo aver
segnato la madre dell'ufficiale medico e i reumatismi di altri ufficiali
e commilitoni) nella trasmissione televisiva Portobello e suscitò una clamorosa
curiosità nella gente, che cominciò ad organizzare gite di gruppo a Cancelli.
E ancora adesso i pazienti non mancano. "La nostra virtù - dice ancora Maurizio
- è molto conosciuta grazie al passaparola: proprio oggi è venuta a trovarci una
signora, su consiglio di una sua amica già guarita da mio figlio". Alla
cura segue la riconoscenza, come dimostrano le lettere di ringraziamento e gli
attestati delle guarigioni che arrivano continuamente in casa Cancelli. Quella
di una certa Luisa Monacelli è anteriore al Novecento: "Io sottoscritta
rilascio la presente dichiarazione che, nell'anno 1896 del mese di aprile, mi
trovai gravemente addolorata di male di sciatica, andai a chiamare uno della famiglia
Cancelli per nome Giuseppe e, venuto in mia casa, segnata che fui dal suddetto
Cancelli, fui guarita e il 13 ottobre 1898 mi portai in persona a ringraziare
gli apostoli". Ma
non tutti i pazienti vengono curati a Cancelli. Marino, Maurizio e ora Leonardo
raggiungono i sofferenti di tutta Italia e non solo (Marino è arrivato fino a
Bruxelles, preceduto dalla sua fama). Per segnare fuori dai confini della
piccolo paese, però, è necessaria una particolare autorizzazione: quella
di Sua Eccellenza il vescovo
di Foligno in persona.
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Un
esempio di autorizzazione vescovile |
"Il placet episcopale - conferma Maurizio - è un attestato di fede alla famiglia.
C'è sempre stato uno strettissimo rapporto con la Curia e la documentazione
riporta autorizzazioni già nel '700. La nostra è una storia bellissima e ricca
di eventi, una storia di orgoglio e di fede che si rinnova ogni 29 giugno,
il giorno dei santi Pietro Paolo".
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