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"Dizionario dei simboli", ed. Piemme 1997
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V
ACQUA.
Simbolo dall'orizzonte semantico assai complesso. Come massa indifferenziata
simboleggia la ricchezza delle possibilità o l'origine di
tutti gli esseri viventi. L'acqua è anche un simbolo dell'energia
purificatrice e generatrice, fisica, spirituale e intellettuale,
nell'Islam, nell'induismo e nel buddismo come nel cristianesimo.
A questo contesto appartengono anche le interpretazioni dell'acqua
come fonte di giovinezza. Universalmente diffuso è il simbolismo
dell'acqua collegato alla fecondità e alla vita. La psicoanalisi
vede nell'acqua prevalentemente un simbolo della femminilità
e delle forze dell'inconscio.
AGLIO.
Interpretato simbolicamente come energia che allontana un'influenza
magica maligna probabilmente per il suo odore penetrante: presso
molti popoli era considerato rimedio contro il malocchio e gli spiriti
maligni. Nell'Europa centrale anche contro i vampiri. In Grecia
si attribuiva effetto protettivo al semplice proferire la parola
"aglio".
AMULETO.
Piccolo oggetto portato solitamente sul corpo: nell'ambito di una
visione magica del mondo serve agli uomini come sortilegio protettivo
e come portafortuna. I principali tipi di amuleto sono il corno,
i rettili, il ragno, le foglie di trifoglio, le parole o le lettere,
ma anche i santini.
ANELLO.
Per la sua forma senza inizio né fine è simbolo di
eternità, di fedeltà, di appartenenza ad una comunità,
perciò anche di distinzione, di carica e di dignità.
Del simbolismo dell'anello fa parte pure la concezione della forza
magica del cerchio: all'anello fu quindi ascritta spesso un'efficacia
apotropaica (per esempio contro il malocchio). La perdita o la rottura
dell'anello, nella credenza popolare, significavano sventura.
BASTONE.
Simbolo di potere e di sapere magico: spesso lo si immaginava attivo
attraverso il contatto. Sovente venivano attribuite al bastone proprietà
apotropaiche: nell'antica Cina, ad esempio, le forze del male venivano
scacciate con un bastone - generalmente di legno di pesco o di gelso.
BENEDIZIONE.
Trasmissione di forza o volontà di ricgiamare la grazia
divina, collegata a gesti simbolici (per esempio sollevare la mano,
tracciare la croce).
BIVIO
(CROCEVIA, CROCICCHIO). Nella maggior parte delle civiltà
luogo importante dell'incontro con poteri trascendenti (dei, spiriti,
morti); frequentemente in stretta relazione con l'accezione simbolica
della porta. Per assicurare il favore degli dei o degli spiriti
del bivio, ai crocicchi venivano spesso eretti obelischi, altari
o pietre, oppure collocate delle iscrizioni. Quasi dappertutto in
Europa il bivio è considerato anche il punto di incontro
di streghe e di demoni malefici. I Romani conoscevano un culto dei
Lari dei crocicchi, con cui si voleva rendere favorevole il destino.
CAMOMILLA.
Genere delle composite dal profumo intenso; fu utilizzata sin dall'antichità
come efficace pianta officinale (nel Medio Evo specialmente per
i disturbi femminili, da cui il nome latino matricaria) ed è
pertanto anche un simbolo mariano. La pianta, utile e poco appariscente,
è considerata pure simbolo della modestia accompagnata dalla
forza, così che, secondo un detto proverbiale, nessuna vergine
dovrebbe passarle accanto senza farle una riverenza.
CANDELA.
Simbolo della luce, dell'anima individuale, del rapporto tra spirito
e materia (la fiamma che consuma la cera); nelle fiabe la morte
personificata è preposta alle candele accese, ognuna delle
quali rappresenta una vita umana.
CARDELLINO
(CAPIROSSO). Si diceva vivesse di cardi. Poiché canta
così bene, nel Medio Evo era un simbolo di Cristo (soprattutto
del Bambino Gesù) e dell'anima fedele purificata dalla sofferenza.
CENERE.
Il significato simbolico della cenere è legato alla sua somiglianza
alla polvere e al suo essere il residuo freddo e allo stesso tempo
purificato della combustione, dopo l'estinzione del fuoco; è
considerata pertanto in molte culture come simbolo di morte, fugacità,
pentimento e penitenza, ma anche di purificazione e di resurrezione.
CERCHIO.
Uno dei simboli più comuni, spesso visto in relazione
e in contrapposizione al quadrato. Il cerchio riconduce a se stesso
ed è pertanto un simbolo di unità, di assoluto e di
perfezione. Nell'ambito di pratiche magiche il cerchio è
considerato simbolo della protezione contro gli spiriti cattivi
e i demoni: la stessa funzione che quindi si attribuiva alla cintura,
all'anello, all'amuleto di forma circolare.
CROCE.
Uno dei simboli più ampiamente usati e più antichi.
Caome il quadrato partecipa del simbolismo del numero quattro. Può
essere intesa come segno del bivio (come luogo dove si incrociano
le strade dei morti e dei vivi). Nel cristianesimo, la croce, attraverso
la crocifissione di Cristo, ricevette una particolare accezione
come immagine simbolica della passione, ma anche del trionfo di
Cristo, quindi in generale come simbolo del cristianesimo. La forma
a croce è importante nel gesto di benedizione e nel segno
della croce.
FIAMMA.
Simbolicamente identica, in senso lato, al fuoco, di cui appare
di solito come forma metaforicamente compressa, per esempio come
fuoco dello Spirito Santo nell'iconografia del miracolo di Pentecoste,
oppure del battesimo di Cristo. La "focosità" del
discorso o dello sguardo, sia nell'accezione di forza straordinaria
sia in quella di violenza devastante, è a volte rappresentata
da fiamme che appaiono al posto della lingua o che escono dagli
occhi. Anche vizi come avidità, invidia o lussuria sono simboleggiati
dalle fiamme. La fiamma del focolare è indice di prosperità.
FUOCO.
È reputato presso molti popoli come sacro, purificatore,
rigenerante; la sua forza di distruzione è intesa spesso
come strumento di rinascita in un gradino superiore. Allo stesso
tempo è strettamente collegato con l'insieme semantico e
simbolico della distruzione, della guerra, del male, del demoniaco,
dell'inferno o della collera divina.
GIANO.
Una delle più antiche divinità romane. In quanto
dio delle porte fu immaginato bifronte: sorveglia quelli che vengono
e quelli che vanno. In generale protettore di ogni inizio e di ogni
passaggio. Più tardi la testa di Giano divenne un simbolo
di ambiguità oppure del lato cattivo e buono di una stessa
cosa.
GRANO.
Semina, crescita e mietitura dei cereali, soprattutto del grano,
sono considerate simbolo di nascita e morte oppure anche di morte
e rinascita. Nel Medio Evo si vide nel chicco di grano un simbolo
di Cristo che discese agli Inferi e ne risorse. La spiga di grano
è un simbolo di Maria perché contiene i semi da cui
è ricavata la farina per l'ostia.
INVIDIA.
Personificazione femminile di uno dei sette peccati capitali, cavalca
un cane con un osso in bocca oppure un drago. Simboli, fra gli altri:
scorpione, cane, pipistrello.
LUNA.
Riveste un ruolo significativo nell'ambito del simbolismo magico
e immaginifico-religioso della maggior parte dei popoli. In tali
contesti assumono importanza decisiva il fatto che essa, a causa
della sua figura che cambia costantemente, sembra vivere il suo
evidente collegamento con diversi ritmi biologici sulla Terra, e
la sua utilizzazione come importante componente nella misurazione
temporale. A causa del suo svanire e crescere e per gli influssi
sulla Terra, soprattutto sull'organismo femminile, si trova da sempre
collegata alla fertilità femminile, alla pioggia, all'umido,
così come a tutto ciò che nasce e muore. Presso alcuni
popoli esistevano riti particolari che avevano lo scopo di fortificare
o di salvare la luna in occasione della luna nuova o delle eclissi,
che erano considerate segni di debolezza o di minaccia dell'astro
notturno.
NODO.
Usualmente simbolo di connessione, anche di legame con poteri
che assicurano protezione, ma altresì immagine simbolica
della complicazione e dell'ostacolo. Come simbolo dell'amore e del
matrimonio lo si incontra talvolta nell'ambito di riti nuziali.
Il mondo islamico lo riconosce come simbolo conferente protezione:
gli uomini arabi talvolta stringono dei nodi nella barba come rimedio
contro il malocchio.
OCCHIO.
In quanto organo principale della percezione sensibile sta in stretta
relazione simbolica con la luce, il sole, lo spirito. Nell'arte
cristiana un occhio raggiante significa Dio; un occhio nella mano
di Dio, la divina sapienza creatrica; un occhio in un triangolo,
Dio Padre della Trinità. Fin dall'antichità alle immagini
dell'occhio fu attribuita frequentemente anche proprietà
apotropaica.
OLI.
In molte civiltà sono considerati portatori di energie speciali;
soprattutto l'olio di oliva, in quanto prodotto dell'olivo che fruttifica
sul suolo arido, è un simbolo di forza spirituale, ma anche,
bruciando nelle lampade, di luce. Nei paesi mediterranei si praticava
l'offerta di olio, per esempio versato sulle pietre d'altare, in
segno di preghiera per la fertilità. L'unzione con olio ricopre
in diverse religioni un importante ruolo sacrale: nell'ebraismo
ad esempio venivano unti con olio cose e uomini, in segno della
benedizione divina e dell'autorità conferita da Dio che venivano
date loro. lA parola Cristo significa unto e designa il potere reale,
profetico e sacerdotale di Gesù.
OMBELICO.
Nei miti di diversi popoli simbolo del centro del mondo, dal quale
la creazione deve aver avuto inizio. Famoso l'Omphalos di Delfi,
una pietra cilindrica arrotondata in alto, che era allo stesso tempo
un'immagine simbolica della congiunzione tra il regno degli dei,
degli uomini e dei defunti. La contemplazione dell'ombelico, meditazione
sui principi cosmici e umani fondamentali, si trova sia nello yoga
indiano sia a volte nella Chiesa orientale.
SALE.
In tempi antichi di grande pregio per l'importanza vitale e per
la rarità. Era ritenuto solitamente simbolo di energia vitale
e di capacità di prevenire le sventure.
SETTE.
Considerato sin dall'antichità numero sacro, fra l'altro
probabilmente per le quattro diverse fasi lunari, composta ognuna
da sette giorni. Il sette è numero del compimento, dell'abbondanza
e della completezza. Riunisce in sé il simbolismo celeste
del tre all'accezione simbolica terrena del quattro. Nella Bibbia
il sette ricorre ripetutamente nell'ambito di presagi sia negativi
che positivi, tuttavia sempre come espressione di una totalità.
Il sette come numero della totalità riveste un ruolo importante
anche nelle fiabe e nelle tradizioni popolari: sette frstelli, sette
corvi, sette capretti, sette piatti diversi in giorni speciali,
ecc.
TRE.
Come sintesi di uno e di due, concepito presso molti popoli come
numero che si distingue particolarmente, come simbolo del principio
onnicomprensivo, come immagine simbolica della mediazione, come
numero del cielo in contrapposizione al quattro, numero della terra.
Il significato simbolico universale del tre deriva probabilmente
dalla triade, riconoscibile in modo elementare, della realizzazione
produttiva dell'uomo e della donna nel bambino. Il tre costituisce
anche il fondamento di numerosi sistemi e pensieri: il cristianesimo
conosce le tre virtù cardinali, fede, speranza e carità;
l'alchimia i tre principi fondamentali, zolfo, sale e argento vivo
(mercurio) ecc. Il cristianesimo d'altra parte conosce il Dio uno
e trino, concepito come unità di tre persone (trinità).
In questo numero della realizzazione di un intero compiuto, il tre
ricorre sovente nelle fiabe come quantità di prove da superare,
di enigmi da sciogliere ecc.
VALERIANA.
Erba dei gatti, già nell'antichità conosciuta come
pianta officinale. La tradizione popolare medievale utilizzava la
valeriana per stanare il diavolo e per scacciare le streghe.
VERME.
Come animale che vive nello sporco e spesso sottoterra, presso alcuni
popoli simbolo della vita che si risveglia dall'oscurità
e dalla morte. Nel Medio Evo talvolta identificato con il serpente
e quindi con il diavolo.
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