Il sottosegretario all’editoria risponde alle domande del Ducato: l’importanza dell’accordo sulle tariffe minime per i freelance (“ma se serve più tempo, va concesso”), l’ipotesi di un accordo con Google e l’importanza dell’Ordine dei giornalisti

Edward Snowden è l’uomo che ha innescato lo scandalo che sta colpendo l’amministrazione Obama. Dopo aver rivelato come l’Agenzia per la sicurezza nazionale americana abbia spiato mail e telefonate di milioni di cittadini, è scappato ad Hong Kong con l’intelligence di mezzo mondo sulle sue tracce. E i giornalisti si interrogano se chiamarlo ‘fonte’ o ‘talpa’

La tv pubblica greca da mezzanotte sospende le trasmissioni per i tagli decisi dal governo di Atene e la Troika. Lo ha comunicato il portavoce dell’esecutivo

Fidelizzare il lettore, conquistare fette di mercato, facilitare la pubblicità personalizzata. Ecco perché i protagonisti dell’informazione si trasformano in social network, ma non sempre le cose sono andate come previsto… [View the story “I social network inventati dai media” on Storify] Sullo stesso argomento:Nessun articolo… [continua a leggere]

Attirare i lettori con un social network collegato alla testata. L’idea non è nuova, ma a rispolverarla ci pensano gli editori economici americani: WSJ Profile e Bloomberg Current sono gli ultimi due tentativi per cercare di fidelizzare il pubblico e intercettare parte di quella pubblicità mirata che fa ricchi Facebook e Google
CRONOSTORIA I social e i media

Dopo che l’esecutivo Monti ha dimezzato il finanziamento pubblico alla stampa, e mentre Grillo preme perché venga abolito, il nuovo sottosegretario all’Editoria Giovanni Legnini propone un’altra ricetta: un accordo con Google sul modello di quello francese (60 milioni di euro ogni anno) da investire nella digitalizzazione. Intanto la Spagna pensa di introdurre per la prima volta degli aiuti al settore e la Francia di convogliarli tutti sul digitale

In discussione alla Camera, in commissione Giustizia, la proposta degli onorevoli Costa e Verini di modificare la legge sulla stampa e il codice penale per evitare che i giornalisti possano essere condannati a pene detentive: i cambiamenti riguarderebbero molte norme (rettifica, responsabilità dei direttori) ma soprattutto cancella la prigione, inasprendo le pene pecuniarie. La proposta al momento rimane in commissione, e il dibattito è aperto
TABELLA Legge in vigore e modifiche

Il canale Russia Today, molto vicino al Cremlino, è il primo a raggiungere mille milioni di visualizzazioni su Youtube. E fa shopping a Washington, ingaggiando uno dei decani del giornalismo americano Larry King. Sintomi del crescente peso di canali come China Central Television e Al-Jazeera in occidente, a scapito dei grandi network che invece chiudono le sedi estere

Il 28° reggimento Pavia di Pesaro è il corpo dell’esercito italiano che realizza servizi video e radiofonici in zone di guerra. Un ponte tra le attività dei militari e la popolazione locale. Abbiamo messo alla prova un generale in partenza per il Libano per addestrarlo a comunicare in situazioni delicate e rischiose. Perché le parole contano, anche più delle bombe

Questa mattina si è riunito il consiglio regionale per eleggere il nuovo presidente e i nuovi membri del consiglio: nominato per la seconda volta Dario Gattafoni e riconfermati 8 membri su 9. Obiettivo principale per il prossimo triennio: organizzare i corsi per la formazione continua

Lettera del sottosegretario all’Editoria. Il sindacato degli editori dopo 100 giorni non ha ancora espresso il proprio delegato unico alla Commissione che dovrà stabilire la retribuzione di giornalisti freelance e collaboratori. Enzo Iacopino, presidente dell’ordine dei giornalisti, attacca su Facebook: “La pazienza è finita”
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La protesta dei precari

Sette giovani aspiranti giornalisti di provincia, una piccola redazione locale (Fano Informa) e un’idea vincente: girare un notiziario per il web utilizzando i dispositivi Apple e le app per il montaggio. Di vantaggi ce ne sono molti: costi ridottissimi, velocità e praticità. Si abbattono le spese ma a Chicago il melafonino ha fatto ‘licenziare’ 28 fotografi